Tragedia archivio di stato, 11 su 13 imputati rinviati a processo: inizio il 7 luglio

Il Gup Claudio Lara ha deciso stamani sulla richiesta dei Pm. Quali sono le posizioni stralciate

La tragedia all'Archivio di Stato

La tragedia all'Archivio di Stato

Arezzo, 6 aprile 2021 -  Rinvio a giudizio per 11 dei 13 imputati per la tragedia dell’archivio di stato e la morte di Piero Bruni e Filippo Bagni asfissiati dal gas mentre cercavano di capire perchè fosse scattato l’allarme anti-incendio. Il Gup ha respinto la richiesta solo su Renato Concordia e su Marino Frasca, il primo di Nepi e il secondo di Roma. 

Il processo è stato fissato per il 7 luglio.

A presentare la richiesta era stata il Pm Taddei,  nella prima tappa dell’udienza preliminare. Tra gli imputati spiccano il direttore Claudio Saviotti, l’ex direttrice Antonella D’Agostino, il vicecomandante del vigili del fuoco dell’epoca Antonio Zumbo e altri accusati minori, fra i quali i dirigenti dell’Igeam, istituto incaricato di vigilare sulla sicurezza dell’archivio e dell’impianto anti-incendio.

L’ipotesi del Pm Laura Taddei è che il malfunzionamento della struttura, il cui rilascio di gas provocò la morte di Piero Bruni e Filippo Bagni, il 20 settembre 2018, sia stato innescato da un vetrino non originale e da una valvola montata al contrario di cui nessuno si era accorto nella catena di vigilanza.

Il Gup, Claudio Lara, aveva invece respinto la richiesta di introdurre il Ministero dei beni culturali tra i responsabili civili. In pratica, qualora ci fosse una condanna a risarcire i danni, il Mibac non dovrà tirar fuori i soldi.

L’avevano avanzata gli avvocati Riccardo Gilardoni e Walter Renzetti, che tutela una delle due vedove, Anna Maria Bagni, ma si erano associati anche i difensori dell’altra famiglia, quella Piero Bruni, Luca Fanfani e Piero Melani Graverini.