Scuola, 5 classi in quarantena

Ad Arezzo, Casentino e Valdarno. E Ghinelli ha detto ciao alla movida

di Sergio Rossi

L’ottobre nero delle scuole trova conferma in un’altra giornata da cancellare. Una giornata che cancella anche la movida ad Arezzo attraverso la revoca dell’ordinanza del sindaco che pedonalizzava alcune strade del centro (asse via Roma.via Crispi, Guido Monaco, Cavour, san Lorentino). Inevitabile, ha commentato Ghinelli alla luce del nuovo dpcm che ha sterilizzato di fatto le notti davanti ai calici.

Quanto alle scuole, passa alle lezioni a distanza una quinta del liceo classico Francesco Petrarca: la positività di uno studente ha spedito in quarantena l’intera classe insieme ai professori che in essa ruotano.

Lo stesso accade per una prima del liceo artistico: anche in questo caso studente contagiato e tutti a casa davanti a un computer o allo smartphone per seguire le lezioni. Altri episodio a Bucine in una media e a Poppi in una classe elementare, un quinto a Stia dove però a infettarsi non è stato un ragazzo ma una insegnante: identico invece l’effetto, tutta la classe a casa per seguire l’inevitabile quarantena fino a tamponi effettuati. E pure questo è un problema: dal Valdarno, ad esempio, una mamma cui segnala il caso del figlio in isolamento perché entrato a contatto con un amico del pallone risultato positivo. Non può andare a scuola fino all’accertamento della negatività, ma il guaio è che è "prigioniero" in casa da oltre una settimana e nonostante le richieste non è ancora riuscito a effettuare il test.

Sono i guai di questa snervante pandemia che pure ieri ha riservato brutte sorprese a una provincia che era stata sostanzialmente risparmiata (Rsa a parte) nella prima fase ma che adesso si trova al centro della rimonta del virus, assolutamente imprevista nelle proporzioni.

Scuole a parte, il contagio ha colpito ancora una volta ad ampio spettro: i casi segnalati nel consueto bollettino della Asl sono stati 61, ai quali potenzialmente se ne aggiungono 25 per altrettanti debolmente positivi. Riguardano ogni fascia d’età, con infezioni che tornano a colpire le persone anziane. Qui rimane la massima preoccupazione delle autorità sanitarie e i controlli sulle residenze sociali assistite sono sempre più stretti. Li reclama anche la politica, nei giorni scorsi era stato il deputato aretino Stefano Mugnai a chiedere all’azienda sanitaria la massima prudenza possibile per non ripetere quanto accaduto a marzo e ad aprile con i contagi a raffica in diverse strutture soprattutto valdarnesi. Contagi e morti. Decine di morti per un tributo salatissimo pagato al Covid e per giunta in un territorio dove l’ondata d’urto del virus era stata contenuta su livelli più che accettabili guardando a cosa stava succedendo in altre parti del Paese.

Tre sono dunque le "aree sensibili": in primis i trasporti pubblici che vengono considerati la maggiore fonte dell’infezione in quanto il distanziamento di almeno un metro non c’è, come ha confermato al nostro giornale il presidente di Tiemme Massimiliano Dindalini. A braccetto con gli autobus vanno ovviamente le scuole: ci si infetta a bordo, si porta il virus nelle aule. Infine le Rsa, lì dove il rischio di letalità del virus è moltiplicato rispetto ad altre fasce di popolazione. E su tutto il fantasma evocato giusto mercoledì da Ghinelli, ovvero la possibilità che Arezzo e provincia possano rientrare tra quei casi di lockdown selettivo indicati dal governo.