Ponte d’oro: alberghi pieni fino a domenica Terzi in Italia per aumento di ricerche su web

Sold-out ieri e sabato ma oltre l’80% tutti i giorni. Balzo nelle ricerche per località su Google. Da ieri i controlli al Green pass rinforzato

di Alberto Pierini

Il dito corre irresistibile alla "A": poi alla "r", alla "e" e fino a comporre il nome della terra dei nostri avi. Arezzo. La Cenerentola del turismo almeno sotto l’albero si trasforma in principessa. Lo dicono i fatti, la folla sovrumana che ormai scala la città alta, e cominciano a dirlo anche i numeri. In questo caso quelli di Google: siamo terzi in Italia per aumento di ricerche sul web. Nel silenzio delle nostre camere la moglie o il marito possono distrarsi, il motore di ricerca no. Pensate di cercare un nome, una città, un libro senza apparire? Sbagliato, Google tutto guarda e tutto ricorda. E stavolta lancia Arezzo.

È la Fondazione a scovare il dato tra le pieghe della rete. E nelle ultime due settimane il nostro aumento di contatti si posiziona tra il + 50 e il + 75%: ed è un dato che ci vede terzi in Italia. Beninteso: non stiamo parlando di valori assoluti ma di aumenti, quindi Cenerentola non si monti la testa. Ma non è tutto: perché un’altra classifica mette in colonna le ricerche, queste sì in valori assoluti, sulla Toscana.

E qui siamo secondi, non sulla scia di Firenze (che è prima con largo distacco) ma davanti a tutti gli altri, Siena compresa. Non basta neanche a scalfire la prevalenza turistica che i cugini vantano su di noi: ma è un segnale in controtendenza, di quelli che non fanno male. E le ultime due settimane dicono una cosa sola: Città del Natale, inutile trovare altre ipotesi alternative.

Città del Natale che ieri ha riaperto i battenti, con l’apertura straordinaria di mercatini e attrazioni. E oggi si lancia con entusiasmo sul giorno dell’Immacolata. Una volta era l’apertura del Natale aretino, il giorno riservato all’addobbo dell’albero e del presepe. E quella tradizione in gran parte resta: ma le luminarie, le attrazioni, gli eventi sono ormai tutti partiti. E ora provano a mettere il sale sulla coda anche del ponte.

Non dovrebbe essere difficile. Intanto già ieri, un anonimo martedì di dicembre, di gente in giro ce n’era, eccome. Lontana da quello che abbiamo visto sabato e domenica, un viaggio stralunato nel turismo di massa, ma significativo: turisti, famiglie, perfino stranieri. Ingredienti di una formula in scala 1 a 10 ma tutti presenti.

Ma anche qui i numeri soccorrono. L’occupazione degli alberghi è ormai a distesa fino a domenica. Sold-out completo (tre camere libere equivalgono ad un sostanziale 100%) ieri sera e naturalmente sabato, il giorno preferito. Ma 80% anche stasera e 85% venerdì. Con domani sera poco sotto (76% di camere occupate) e un po’ indietro solo domenica, quando alla fine è anche giusto che tutti se ne tornino a casina.

Tra ieri e oggi altri 38 pullman e altrettanti nel fine settimana. Insomma, i presupposti di fare ancora bingo ci sono tutti, in una macchina implacabile che trita presenze a ritmo industriale, e sta già girando la boa del mezzo milione. Festa per tutti? No, per tutti no. Perché ad esempio tra i locali ballano quasi esclusivamente quelli del centro. Se la cavano bene quelli nella zona dei camper, attesi in forze soprattutto in questo ponte, ma in periferia sono ben lontani dai successi dei loro colleghi.

La "stella cometa" come nel presepe fa l’effetto calamita: le pecore e i pastori hanno occhi solo per lei, ignorando quello che trovano sul percorso. Spesso non sanno cosa si perdono e forse non lo sapranno mai. Peggio per loro: ma un po’ anche peggio per noi.