"Rilanciamo mercato e Fiera del mestolo". Gori al Comune: "Serve un confronto"

Ambulanti di Anva Confesercenti chiedono intervento urgente per rilanciare il Mercato Giotto e la Fiera del Mestolo ad Arezzo, evidenziando problemi di spazi vuoti e necessità di miglioramenti.

"Rilanciamo mercato e Fiera del mestolo". Gori al Comune: "Serve un confronto"

"Rilanciamo mercato e Fiera del mestolo". Gori al Comune: "Serve un confronto"

"Mercato Giotto e fiera del Mestolo: serve un rapido percorso di rilancio", lo chiedono gli ambulanti di Anva Confesercenti all’assessore al commercio Simone Chierici. "Ridisegniamo insieme assetto dei posteggi e come rilanciarne l’immagine e le vendite" dicono. "Crediamo che anche l’assessore Chierici abbia ben chiara la situazione che vive il mercato del Giotto ogni sabato: ampi spazi vuoti anche dopo le operazioni di spunta, situazioni a volte non chiare su chi si trova ad operare sugli stalli del mercato - spiega Lucio Gori (nella foto), responsabile Anva Confesercenti Arezzo - il rischio, se non si interviene quanto prima, è di accelerare ulteriormente un processo, che sebbene sia comune a livello nazionale, ad Arezzo si avverte maggiormente, anche in virtù del fatto che da sempre il mercato del sabato al Giotto, è ritenuto come uno dei migliori a livello regionale". "Già lo scorso anno, a settembre, avevamo portato all’attenzione dell’assessore le nostre preoccupazioni e le aspettative della categoria. Per questo chiediamo con urgenza di essere convocati per confrontarsi sulle diverse problematiche, avanzando soluzioni e percorsi condivisi con l’obiettivo di trovare soluzioni migliorative" continua Gori. Per quanto riguarda la Fiera del Mestolo "crediamo si debbano trovare collocazioni sperimentali che favoriscano una maggiore compattezza degli espositori, resta da valutare anche se possibile, modalità di svolgimento diverse rispetto a quella tradizionale organizzando per esempio attività collaterali utili a suscitare maggiore interesse in modo da rilanciare una manifestazione che pur facendo parte della tradizione aretina, presenta ormai evidenti segni del tempo".