
Don Alvaro Bardelli indica la facciata della Pieve «fasciata» dai ponteggi
"Vogliamo partire con l’inizio dell’anno nuovo". Indica la road map e insieme la chiusura del cerchio sul restauro della facciata della Pieve. Ovvero, la chiusura dell’iter sul progetto che prelude all’apertura del cantiere, dopo il disco verde ottenuto dalla soprintendenza. Il sigillo del soprintendenza Gabriele Nannetti apre la via per salvare la Pieve nella sua parte più delicata e preziosa: la facciata. Che "è come una persona anziana con una serie di patologie da non trascurare", era stata la sollecitazione dello stesso Nannetti quando in estate scattò l’allarme sulla parte della chiesa-museo. Al suo capezzale è corso Patrizio Bertelli che ha donato, a titolo personale, un milione di euro. È stato uno dei ragazzi di piazza Grande, nato in uno di quei palazzi che la circondano come uno scudo. Il cortile di casa era proprio quel mattonato in pendenza, dove si corre la Giostra del Saracino, cuore di Arezzo e della sua identità. E lì a due passi, la Pieve. Che oggi Bertelli salva dai malanni del tempo.
A gennaio scatta la fase più attesa. Lo annuncia il vescovo Andrea Migliavacca al termine del lavoro preparatorio insieme alla Soprintendenza: "Siamo nella fase di confronto per assegnare l’appalto dei lavoro, speriamo che con l’inizio del 2025 si possa partire". Più che un auspicio, una road map che, probabilmente, dovrebbe portare alla chiusura del cantiere in estate. L’urgenza del restauro si concentra sulla facciata romanica della chiesa, suddivisa in un ordine inferiore di cinque arcate cieche su colonne di granito, al quale si sovrappone il loggiato superiore a tre ordini con colonnette tutte diverse tra loro.
Il crollo parziale di una colonna principale (un anno fa a giugno), è stato il campanello d’allarme che ha fatto scattare la mobilitazione: la stima dell’intervento complessivo gira intorno ai tre milioni. Di qui l’appello del vescovo e del parroco della Pieve don Alvaro Bardelli agli aretini affinchè "seguano l’esempio di Bertelli, ciascuno secondo le proprie possibilità" donando sul conto corrente acceso dalla Diocesi in un istituto di credito.
Da alcuni mesi la facciata della Pieve "fasciata" dai ponteggi è stata messa in sicurezza. A riflettere la luce del sole non sono le colonnine, ognuna diversa dall’altra, o il bassorilievo che narra il Ciclo dei Mesi, bensì il metallo delle passatoie. All’interno, custodisce il Polittico di Pietro Lorenzetti, tra i capolavori protagonisti della mostra sulla pittura senese del Trecento che ha incantato l’America. E in attesa che l’opera - tra le più ammirate a New York - torni a casa, in Pieve, si lavora all’intervento sulle colonnine della parte esterna: alcune delle quali con l’usura del tempo rischiano di "sgretolarsi". Un intervento con un carattere di urgenza che tra una manciata di settimane prende il via. Resta solo il capitolo dell’assegnazione dei lavori, ma la parte più complessa dell’iter è stata completata. E a breve sui ponteggi "danzeranno" gli esperti restauratori, chiamati al capezzale di un "malato" che vuole guarire.