Se le davano di santa ragione in piazza Sant’Agostino. Oddio, di santo c’è poco in un giro di pugni, schiaffi e pedate che si scatena in piena notte in una città che anche a quell’ora boccheggia per il caldo. Però è l’ennesimo ingrediente di una pietanza che bolle ormai da mesi: la malamovida. Che in questo caso però somiglia più ad una sfida tra bande.
I fatti? I carabinieri, la polizia e i vigili proseguono le loro "ronde" serali fino a mezzanotte senza registrare alcuna frizione: anzi, in certi angoli del centro affacciandosi su strade disertate per via delle vacanze. Ma dopo le 2.30 scatta l’allarme.
I telefoni delle forze dell’ordine bruciano più della temperatura intorno: i residenti che fanno corona intorno a Sant’Agostino, ma anche alle vie parallele, si attaccano alla cornetta per chiedere un intervento. E carabinieri e polizia arrivano sul posto.
Le telefonate parlavano di una decina di ragazzi e ragazze impegnati a picchiarsi come fabbri. I carabinieri, in prima linea in questa vicenda, arrivano a sirene e lampeggianti accesi: la mossa forse permette a qualcuno di darsi alla fuga ma almeno è una bacchetta magica per interrompere subito gli episodi di violenza e quindi evitare conseguenze peggiori.
In effetti al loro arrivo scatta un classico di Sant’Agostino: la fuga nei vicoli. Il reticolo dietro la piazza, spesso in passato nel mirino anche per il degrado, è anche utile per scappare facendo perdere le proprie tracce. Ma alcuni sono bloccati e identificati.
Due sono feriti e quindi parte la chiamata ad altri telefoni, quelli del 118, per i soccorsi. Due ventenni, un ragazzo e una ragazza, finiscono in ospedale, anzi al pronto soccorso per essere medicati. Contusioni, qualche ferita, niente di grave e vengono dimessi subito.
Gli altri partecipanti alla rissa dovranno essere identificati attraverso le telecamere. Conoscendo la qualità delle immagini medie non sempre sarà possibile ma di certo i carabinieri faranno di tutto per riuscirci.
In pratica le bande erano due: un gruppo di giovani di origine nordafricana e uno di italiani, tra i quali alcuni minorenni. Motivo? Futile, si limitano a spiegare i carabinieri, secondo i canoni delle risse della notte.
Nelle prossime ore saranno sentiti anche i testimoni, compresi alcuni dei protagonisti sorpresi prima della fuga o della corsa in ospedale. Nelle stesse ore a qualche decina di chilometri di distanza un episodio quasi fotocopia: una lite in strada tra ragazzi a Castelfranco Piandiscò. Anche qui decisivo l’intervento dei carabinieri per calmare i bollenti spiriti. La differenza è che uno era armato di una mazza da baseball: e pare faccia più male di un pugno.
Alberto Pierini