Orafi in difesa: "Più controlli e reti di sicurezza"

Il presidente della consulta Benvenuto: "Siamo preoccupati, il livello sale". Parrini: "Non c’è la paura di 10 anni fa ma ci vuole attenzione"

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di Gaia Papi

"Siamo preoccupati, non lo nascondiamo, e siamo vicini alla famiglia Cianchi". Messaggio di solidarietà ai proprietari della Diamond Import, l’azienda finita domenica scorsa nel mirino di un commando di banditi che ha fatto irruzione nella villa della famiglia del titolare, è arrivato dalla consulta degli orafi. Che non nasconde la propria preoccupazione. Una paura che guarda al passato, a dieci anni fa quando le aziende erano finite nel mirino di bande senza scrupoli, abbagliate dal luccichio dell’oro. "Siamo preoccupati, spiega Mauro Benvenuto presidente della consulta e degli orafi di Cna: per la prima volta un sequestro di persona, anche ai danni della famiglia e con un ostaggio, un colpo senza precedenti. Fortunatamente non ci sono stati feriti, speriamo che un gesto di violenza così non si ripeta più".

Un consiglio agli associati?

"Aumentate le difese, raccomandiamo la massima cautela nell’agire".

Meno ansia da parte di Luca Parrini, presidente di Confartigianato Orafi: "Viviamo in una città in cui il comparto è molto sviluppato, siamo consapevoli di essere a rischio di furti e rapine. Ma ci sentiamo lontani dal clima che abbiamo vissuto dieci anni fa, periodo in cui le azioni contro le aziende orafe erano ripetute".

La prima volta di un sequestro…

"Nei confronti della Diamond Import l’asticella si è alzata, questo ci ha colpito molto. Dietro all’assalto c’è stato sicuramente uno studio delle abitudini e degli spostamenti della famiglia, un colpo organizzato certo non in due giorni. Ci auguriamo che rimanga un caso isolato".

Perché di certo quelle due ore di terrore andate in scena domenica pomeriggio non sono passate inosservate a chi vive questo mondo. E questo al di là dele reazioni, più pacate o più allarmate, sul filo dei giudizi personali. Ed è difficile immaginare che l’idea di ritrovarsi davanti a sei banditi armati non finisca per essere vissuta sulla pelle dai colleghi.

Un colpo ben organizzato, non c’è paura?

"E’ chiaro che ci sono periodi, come quello sotto le feste, in cui ci sentiamo gli occhi addosso. Ci sono dei momenti delicati durante la giornata, quello all’entrata e all’uscita dall’azienda, in cui l’attenzione è massima".

Come difendersi?

"Chiediamo a chi di dovere che vengano incrementati i controlli per evitare che personaggi strani possano muoversi nelle nostre zone. Ai nostri associati, consigliamo di utilizzare tutto quello che è in nostro potere per scongiurare eventi di questo tipo. Quindi incrementare gli impianti di sicurezza ed occuparsi della loro manutenzione".

E in effetti elementi utili per le indagini, affidate alla squadra mobile della Questura, sono considerate proprio le immagini delle telecamere dell’azienda, anche se i sei uomini entrati in azione in villa avevano il volto coperto.

Un ultimo consiglio?

"Altro elemento è provvedere ad una adeguata copertura assicurativa, tutte accortezze a cui è bene pensare in anticipo".