Morto con l'aliante, il primo sopralluogo sulle cause dell'incidente

Al lavoro il perito dell'agenzia di sicurezza del volo: chiesta l'autopsia, oggi la scelta del Pm. In regola i permessi dell’aviosuperficie, anche il velivolo era idoneo

L'aliante caduto a Castroncello

L'aliante caduto a Castroncello

Arezzo, 19 marzo 2019 - Proseguono gli accertamenti per stabilire l’esatta dinamica dell’incidente di volo in cui domenica pomeriggio è morto Enzo Acanti, l’uomo di 73 anni di Pian di Scò che stava decollando dall’aviosuperficie Sant’Apollonia di Castiglion Fiorentino e che è precipitato al suolo. Ieri mattina il perito dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo ha eseguito i propri accertamenti sul luogo della tragedia ed ha chiesto al titolare dell’impianto, Antonello Budini Gattai, di redigere una relazione dettagliata sulla vicenda.

Nel frattempo lo stesso perito ha chiesto al pm Angela Masiello la possibilità di eseguire l’autopsia sul corpo di Acanti. Il magistrato deciderà questa mattina se far eseguire l’esame sul cadavere del 73enne. In caso di ok all’esame potrebbero scattare degli avvisi di garanzia per omicidio colposo cosiddetti «tenicici, perchè volti a dare la possibilità agli indagati tà di nominare un conslente di parte nell’autopsia.

Antonello Budini Gattai è già al lavoro nella redazione della relazione dell’incidente accaduto domenica poco dopo le 14. Il conosciuto ex pilota civile ha visto con i propri occhi quanto stava accadendo perché stava operando al verricello, ovvero con lo strumento che serve per far decollare l’aliante senza motore. Secondo quanto rilevato dal titolare dell’aviosuperficie, Acanti è andato in vite ad un’altezza di poco superiore ai 30 metri.

La rotazione dell’aliante è evidenziata anche dal modo con cui i rottami sono rimasti al suolo. Secondo Budini Gattai l’aliante durante la manovra di decollo si trovava con il vento in coda, ma il muso che non si inclinava in alto, l’unica cosa da fare per il pilota sarebbe stata quella di continuare a dritto e di atterrare nei campi fuori dalla pista.

Invece Acanti avrebbe fatto la «virata del morto», in altre parole una volta sganciato il cavo del verricello, procedendo a destra si sarebbe trovato senza la necessaria spinta. Sarà la magistratura a stabilire l’esatta dinamica dell’incidente, sulla base dei riscontri effettuati dai carabinieri e anche grazie al lavoro dell’Agenzia nazionale per la sicurezza del volo. Secondo quanto risulta, Acanti era decollato dal Sant’Apollonia anche la domenica precedente, non era insomma a digiuno di pratica, l’aliante era idoneo al volo