"La seguirò all’autopsia, non la lascerò sola"

Inchiesta, domani l’esame. Il pm Dioni ha nominato il professor Di Paolo. Gabriele: "Dono alla pediatria ciò che a mia figlia non serve più"

Migration

Ci sono i tempi e i passaggi dettati dall’inchiesta e ci sono i gesti di un padre che piange la figlia ma che nel suo nome vuole aiutare altri bambini che possono trovarsi in difficoltà.

Due risvolti di uno stesso dramma: dentro ci sono lo strazio di una famiglia e le esigenze di chi indaga e cerca la verità sull’arresto cardiaco di Cristina Rosi (il 23 luglio 2020) al settimo mese di gravidanza e le lesioni subìte insieme alla figlia fatta nascere con parto cesareo. L’autopsia sulla salma di Caterina Succi sarà eseguita domani mattina al policlinico Le Scotte di Siena. Dalla procura, il pm Marco Dioni che conduce l’inchiesta con al centro quattro medici indagati per omicidio colposo nel caso della bambina e per lesioni gravissime nei confronti della madre, ha nominato il professor Marco Di Paolo dell’istituto di Medicina legale di Siena . Sarà lui a dare una risposta alla domanda del magistrato che vuole accertare se esiste un eventuale collegamento tra il parto e la morte della bambina di due anni e mezzo. Per questo si è reso necessario disporre l’accertamento prima di dare il via libera ai funerali della piccola. Eppure nelle ultime ore dopo la morte di Caterina, c’è stato un corto circuito che ha aggiunto dolore al dolore, perchè la salma era stata restituita alla famiglia dall’ospedale fiorentino nella serata di giovedì, senza avvisare la procura aretina.

Al punto che venerdì mattina i carabinieri sono stati inviati alla camera ardente, allestita nella cappellina di San Giovanni ad Alberoro, a prelevare la salma già composta per trasferirla a Siena. Un fatto che ha fatto saltare il rito funebre fissato per sabato scorso, ha sconvolto i familiari di Caterina e generato lo sfogo del padre sui social. "Domani alle 8 sarò a Siena perchè non voglio lasciare sola mia figlia e parlerò con il consulente di parte già nominato dal mio legale che assisterà all’autopsia. Chiedo solo giustizia per mia moglie e mia figlia", dice Gabriele che si prepara all’ennesima prova. Nei prossimi giorni, saranno celebrati i funerali della piccola. In queste ore così drammatiche, tuttavia, non dimentica tutta la sofferenza che ha visto nelle corsie degli ospedali, seguendo i ricoveri di Cristina e quelli di Caterina. E’ rivolto ai bambini che si trovano in gravi condizioni di salute il suo pensiero e il gesto di solidarietà che ha già deciso di mettere in pratica.

"Non chiedo fiori ai funerali di mia figlia ma offerte che saranno destinate al reparto di Pediatria dell’ospedale di Arezzo che porta avanti un lavoro encomiabile verso i più piccoli, dal primario Martini a tutti i medici e gli infermieri. Ho deciso di consegnare a loro il materiale nuovo, ancora imballato, che era destinato all’assistenza di Caterina. E’ qui, a casa, negli scatoloni. La mia Cate ora non ne ha più bisogno ma questi strumenti, possono essere necessari per altri bambini da assistere in ospedale e penso farà piacere riceverli al personale sanitario che ha seguito mia figlia con grande disponibilità e umanità".