Inchiesta per corruzione, attesa delle carte: il presidente di Arezzo Casa non si dimette

Roggi ha intanto cambiato avvocato. Resta al suo posto anche il consigliere Bardelli. Le uniche dimissioni sono quelle di Amendola

Lorenzo Roggi

Lorenzo Roggi

Arezzo, 23 gennaio 2020 - Decine di fogli, più di cento ipotizza qualcuno: è la nuova frontiera dell’inchiesta del pubblico ministero Andrea Claudiani dopo il ricorso al Riesame del legale di Roberto Bardelli. Ma le carte se le tiene ben strette l’avvocato Roberto Alboni e ciò che esse contengono rimane ancora all’oscuro.

Secondo le previsioni generali, il grosso delle frasi politicamente più scottanti dovrebbe però già essere nel decreto di perquisizione, firmato dal pubblico ministero Andrea Claudiani, del quale abbiamo pubblicato il contenuto integrale. In particolare, ciò che ha scatenato la tempesta politica è stata la trascrizione della seconda conversazione registrata di nascosto da Sergio Staderini (l’allora portavoce di OraGhinelli che da lì a un mese sarebbe diventato presidente di Coingas) nel corso di un incontro con il sindaco.

E’ qui che Ghinelli, quattro giorni dopo il colloquio a cui erano presenti Roberto Bardelli e Lorenzo Roggi, chiede a Staderini di andare da Luca Amendola per dirgli di «onorare i patti». La domanda che molti si pongono è adesso la seguente: c’è altro ancora nella trascrizione integrale di incontri durati complessivamente una cinquantina di minuti? Intanto continuano a muoversi le acque dalla parte degli indagati.

Mentre Amendola ha già rassegnato le dimissioni da amministratore unico di Multiservizi, sia il consigliere comunale Roberto Bardelli che il presidente di Arezzo Casa Lorenzo Roggi sono rimasti per ora al loro posto.

E a proposito di quest’ultimo: il suo avvocato non è più Piero Melani Graverini al quale si era inizialmente rivolto, ma Alessandra Cacioli. Assieme alla legale, Roggi sta valutando se esistono i requisiti per accedere al patrocinio gratuito a spese dello stato.