Il virus non arriva, la psicosi sì: mascherine esaurite, i fornitori senza scorte

Già venduto il totale di un anno. Il presidente di Afm: Ne avessimo avute mille le avrebbero acquistate tutte» Vanno a ruba anche i gel igienizzanti tipo amuchina.

Corsa all'acquisto delle mascherine in farmacia (foto Print)

Corsa all'acquisto delle mascherine in farmacia (foto Print)

Arezzo, 15 febbraio 2020 - Nessun contagiato, nessun caso sospetto, Europa praticamente libera e di Arezzo e della sua provincia, al momento, non è nemmeno il caso di parlarne. Eppure il coronavirus è peggio di uno tsunami. A livello economico si stanno moltiplicando i problemi per le aziende orafe che devono da subito scontare, e ne abbiamo dato notizia nell’edizione di ieri, il taglio della fiera di Hong Kong, tradizionale punto di riferimento per fare il pieno di ordinativi.

Ed è uno tsunami anche a livello psicologico perché cresce la paura e noi ne siamo affatto immuni. Pensiamo solo a ciò che sta succedendo alle farmacie, prese d’assalto dagli aretini che vogliono acquistare mascherine e gel igienizzanti, prodotti andati esauriti nel giro di pochi giorni. Francesco Francini e il presidente di Afm ed è lui a darci il polso della situazione: «In una settimana - riferisce - le farmacie comunali hanno venduto un numero di mascherine che ha eguagliato il totale di un anno».

E se non si è andati oltre è perché le scorte sono finite, di mascherine non ce sono più. «Hanno acquistato di tutto, anche quelle senza filtro e che dunque risultano praticamente inutili per una prevenzione seria», continua Francini.

Meglio che niente, avranno pensato gli acquirenti, immaginando un’emergenza ben al di là da venire. Intendiamoci, non si tratta di grandi numeri, visto che la scorta di mascherine era programmata per una situazione normale, siamo infatti nell’ordine di due o trecento pezzi, anche se il dato riguarda soltanto le farmacie comunali, mentre per le private un numero complessivo non c’è.

Continua Francini: «Posso dire che stiamo mandando via a mani vuote tanti aretini, se avessimo avuto a disposizione mille mascherine le avremmo vendute tutte. E’ stata fatta richiesta ai fornitori di nuove scorte, ma invano. Sono finite un po’ ovunque e questo fa capire che la psicosi coronavirus non riguarda soltanto la città, è una situazione generalizzata». Mascherine ma non soltanto.

«C’è grande richiesta - dice ancora Francesco Francini - di gel igienizzanti, l’amuchina è ad esempio uno dei prodotti che va per la maggiore. Il guaio è che anche in questo caso i gel sono in esaurimento se non addirittura già terminati». Sarebbe sbagliato parlare di panico perché non è così e sinceramente non si vedono a passeggio per Arezzo persone con la mascherina.

Però, è il ragionamento della gente, meglio pemunirsi che buscarne e quindi è bene avere in casa certi prodotti se dovesse profilarsi la necessità di utilizzarli. Già, è iniziato in questo modo l’anno 2020 e anche la Asl si è organizzata con una task force interdisciplinare pronta a intervenire. All’ospedale San Donato è già attiva da settimane una preselezione dei casi di persone che si presentano con sintomi influenzali.

Gli specialisti all’opera sono dunque pronti a stabilire se le linee di febbre siano legate all’influenza stagionale di tipo B (la cui copertura vaccinale è di appena il 30% della popolazione) o appunto il coronavirus. Un paio di situazioni che a prima vista potevano risultare sospette in quanto legate a ritorni dalla Cina sono già state risolte, accertando la negatività del paziente al virus.

In ogni caso l’azienda sanitaria ha convocato per mercoledì 19 febbraio all’auditorium del San Donato un incontro pubblico aperto a tutta la cittadinanza per fornire indicazioni e informazioni su come reagire all’eventuale diffondersi dell’epidemia, rispettando ad esempio precise modalità e norme igieniche.