Il nuovo centro commerciale ancora divide

Niente riconversione dell’area interessata se non sarà contestuale a quella industriale e artigianale. Tutte le forze politiche in campo

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di Claudio Roselli

Nessuna riconversione commerciale se non sarà contestuale a quella industriale e artigianale, in linea con quanto previsto da strumenti urbanistici che comunque dovrebbero essere più chiari. Il futuro dell’area ex BoninsegniCose di Lana di Sansepolcro, nella zona industriale di Santafiora e per la quale si parla di un nuovo centro commerciale, è stato discusso nella prima riunione delle commissioni consiliari congiunte – urbanistica e attività produttive, presiedute rispettivamente da Simone Gallai e Michele Del Bolgia – tenutasi nei giorni scorsi a seguito della richiesta del gruppo consiliare di opposizione Pd-InComune.

Il sindaco Mauro Cornioli ha fatto il punto della situazione, ricordando come al 30% iniziale e al 15% chiesto dalle associazioni di categoria per la destinazione commerciale venne a suo tempo risposto con una quota mediata del 20%, come previsto da una variante del 2004 al piano regolatore. L’architetto Maria Luisa Sogli, responsabile dell’ufficio urbanistica, ha poi precisato che l’obiettivo del piano strutturale era quello di mantenere in prevalenza l’attività industriale e artigianale, ma che questo aspetto non è stato approfondito in pieno nel regolamento urbanistico, per cui il sindaco ha insistito per un 20% commerciale e un 80% di produttivo. L’architetto Sogli ha allora precisato che l’idea da far passare potrebbe essere quella di vincolare il 20% del commerciale con l’80% del produttivo, ossia non scindere le due parti, anche se l’interpretazione degli strumenti urbanistici è talvolta complessa. L’esposizione dei fatti non è stata commentata in maniera positiva dalle opposizioni.

"Una nuova zona commerciale orientata verso l’esterno non è quello che serve ora alla città – ha detto Andrea Laurenzi, capogruppo di Pd-InComune – e se deve essere fatta, che sia accompagnata dalla riqualificazione industriale e artigianale". Più perplesso Tonino Giunti di Forza Italia: "Mi sembra strano che vi sia chi compra all’asta senza sapere quanta cubatura potrà realizzare. Una grave accusa alle precedenti amministrazioni". Anche Catia Giorni del Movimento 5 Stelle ha detto la sua: "E’ stato presentato un progetto all’inizio dell’estate scorsa, che prevedeva in realtà cubature ancora maggiori destinate al commerciale. Il progetto è stato poi momentaneamente ritirato; vigileremo quindi sui vari passaggi". Conclusione del presidente di commissione, Gallai: "Abbiamo la possibilità di effettuare un intervento che ricade positivamente sulla collettività in termini di posti di lavoro, economia, entrate. Io penso –che questo vada approcciato come un’opportunità".