REDAZIONE AREZZO

Costanti, Bertelli rilancia: "Riaprire è complicato ma rispetterò l’impegno"

L’imprenditore aretino parla delle sue radici e della voglia di rilanciare lo storico Caffè in un’intervista al Sole 24 Ore: "È il bar dei ricordi più belli" .

Patrizio Bertelli davanti al Caffè dei Costanti di piazza San Francesco

Patrizio Bertelli davanti al Caffè dei Costanti di piazza San Francesco

Un legame indissolubile quello tra Patrizio Bertelli e la sua città natale. Un legame fatto di ricordi d’infanzia, di investimenti personali e di una visione lungimirante per il futuro del tessuto economico locale.

Nell’intervista rilasciata ieri alla giornalista Maria Silvia Sacchi per il Sole 24 Ore, Bertelli ha ripercorso le "reminiscenze di quando ero un ragazzo", quando ogni mattina, diretto al liceo, passava davanti allo storico Caffè dei Costanti.

"Sono stati quegli avanti e indietro casa-scuola-casa, gli appuntamenti con gli amici dati al bar più importante della città, l’abitudine di considerare quel locale parte integrante del centro" a spingere Bertelli a comprare l’attività che, dopo il Covid, correva il rischio di chiudere per sempre.

Non solo il Caffè Costanti, ma anche la Buca di San Francesco, storico ristorante cittadino, e l’edicola di piazza San Jacopo, altro punto di riferimento della città, tutti salvati dall’intervento personale dell’imprenditore aretino. Investimenti fatti "da un aretino per Arezzo", sottolinea Bertelli, un gesto d’amore verso la sua città e un impegno concreto per preservarne le attività storiche e l’anima stessa. Un atto di profondo attaccamento alle proprie radici.

L’intervista ha toccato anche il tema delle aziende familiari, particolarmente rilevante per Arezzo, dove rappresentano circa il 90% del tessuto imprenditoriale. Molte di queste sono nate tra i 50 e i 25 anni fa. Bertelli, forte della sua esperienza con Prada, ha offerto consigli preziosi: "L’unico consiglio che mi sento di dare è quello di proiettare l’azienda in un tempo molto più lungo di sé stessi".

Un invito a superare la visione a breve termine e a pensare al futuro dell’azienda, garantendone la continuità e la crescita nel tempo. "Spesso si sente dire ‘lavoro fino a 60 anni, poi smetto. I miei figli faranno chi l’architetto, chi il medico, chi l’avvocato’. Darsi una data - non di chiusura, ma di completamento della propria attività - è il grande limite delle imprese".

Bertelli sottolinea che immaginare l’azienda proiettata nel futuro influenza anche l’atmosfera interna: "Si sa che andrà avanti".

Un tema caro a Bertelli è anche la trasmissione del sapere ai giovani, soprattutto nel settore dell’artigianato, dove la difficoltà nel trovare nuove leve è evidente. "Per questo le imprese, tutte le imprese, devono impegnarsi a inserire giovani in azienda e a fare in modo che ci sia chi insegna loro il mestiere nel modo giusto. Se si sa trasmettere il sapere, i giovani si appassionano". Un appello all’impegno e alla responsabilità da parte degli imprenditori, per garantire un futuro solido al tessuto economico aretino e salvaguardare le tradizioni.

Infine, uno sguardo al futuro del Caffè Costanti, ancora chiuso, ma per il quale Bertelli spera di trovare presto una soluzione definitiva per la riapertura. "È un impegno per il quale serve una gestione familiare e che sappia fare una pasticceria di alto livello, com’era prima. Non è facile", ammette Bertelli. Ma la sua determinazione è chiara, così come l’amore per la sua città. f.d’a.