Carnevale, partita la sfida Da Giani storica investitura

Il Governatore affida ai maestri cartapestai il gigantesco Pegaso della Regione. Nei grandi carri l’eco di due anni di buio e speranza. Tremila persone in centro

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di Lucia Bigozzi

Pegaso vola da Foiano a Firenze e nel 2023 racconterà l’arte della cartapesta alla festa della Toscana che celebra la ricorrenza delle prime elezioni: 7-8 giugno, correva l’anno 1970. Il mitico cavallo alato sarà l’opera dei maestri cartapestai foianesi ai quali il governatore della Toscana Eugenio Giani ha lanciato l’idea tagliando il nastro del Carnevale, edizione numero 483 come gli anni della kermesse più antica d’Italia. "Il prossimo anno attraverso le opere in cartapesta che esprimono arte e artigianato, valorizzeremo il patrimonio culturale che questo borgo conserva e tramanda da quasi 500 anni, in linea con la tradizione della cartapesta tipica del Rinascimento toscano quando Vasari, Michelangelo, Allori e altri celebri architetti e scultori creavano scenografie in cartapesta per i nobili, come testimonia l’affresco a Palazzo Vecchio nella sala dedicata alle tradizioni popolari", dice Giani al sindaco Francesco Sonnati e a Massimo Di Chiara che guida l’associazione Carnevale.

Musica per le orecchie del popolo di Re Giocondo al quale sindaco e governatore hanno consegnato le chiavi di Foiano aprendo le porte del regno dell’allegria. Giugno non è febbraio e se il contesto può sembrare surreale, è bastato rivivere l’eccitazione dell’apertura degli "uscioni" con la scoperta di forme e marchingegni che animano i quattro giganti di cartapesta e ammirare la creatività delle mascherate con centinaia di figuranti in costumi scintillanti, per capire che qui il tempo non conta perché la passione e la storia di un rito collettivo, fortemente identitario, superano ogni confine temporale.

E superano perfino la pandemia che ancora circola ma dopo due anni di stop, stavolta non ha impedito ai foianesi di urlare lo slogan della rinascita: "Avanti coi carri". Oltre tremila persone nelle piazze del centro storico con naso all’insù e telefonini in servizio permanente effettivo, davanti alla maestosità dei carri allegorici alti 6-8 metri, quasi a sfiorare i tetti dei palazzi storici.

Nottambuli, Rustici, Azzurri e Bombolo (in rigoroso ordine di sfilata) hanno emozionato nelle mille evoluzioni delle figure di cartapesta ispirate ai temi della rinascita, della fiducia, dopo il lungo inverno del lockdown. Il prima e il dopo torna nei titoli dei carri scelti dai cantieri per lanciare il messaggio che sempre il Carnevale consegna al suo popolo: "L’arte dell’inganno", "Inno alla gioia", "L’ultima speranza", "Confronto con l’ombra" sono i racconti di due anni di buio e della speranza che resiste a ogni male.

"Volevo essere presente a Foiano perché la Valdichiana in questo momento sta svolgendo un grande ruolo nella ripartenza dimostrando molta energia" aggiunge Giani. "Foiano conferma l’energia della Valdichiana che ho visto anche alla Maggiolata di Lucignano e sta giocando un ruolo importante nello scacchiere toscano" chiosa Giani mentre Sonnati ricorda come "il presidente non sia mai mancato a un’edizione del Carnevale; siamo felici di averlo tra noi nel giorno in cui torniamo in piazza". Coriandoli, colori, danze, musica: mancava tutto questo a Foiano da troppo tempo e Re Giocondo l’ha riportato insieme a un’incontenibile allegria.