Bufera Coingas, le consulenze tra cifre e dubbi: smentite su alcuni incarichi

Numeri e dettagli dietro le carte di inchiesta. Un esempio? La società Aci afferma: applicato il nostro accordo standard senza pareri legali

Il Pm Claudiani

Il Pm Claudiani

Arezzo, 19 luglio 2019 - Le consulenze d’oro sono ovviamente il cuore della bufera Coingas. Il Pm Andrea Claudiani nel suo decreto di perquisizione di cinque eccellenti, cui poi si sono aggiunti altri quattro indagati altrettanto vip, scrive che i «relativi contratti» hanno «una finalità di mera copertura contabile» (per Marco Cocci) o che sono stati affidati «per mere ragioni di interesse privato» (studio Rason Olivetti). Tutto fittizio, insomma, giustificazioni che servivano a coprire l’esborso di denaro pubblico della società del gas. Peculato dunque.

Ma cosa c’è dietro queste affermazioni? A un primo esame le consulenze nel mirino sono dieci, quattro affidate al commercialista Marco Cocci e sei commissionate invece allo studio Rason. Il primo contratto (38.500 euro più Iva) del professionista aretino porta la data del 1 giugno 2018 e riguarda l’assistenza contabile, fiscale, amministrativa e finanziaria a Coingas, che da quel momento si rende autonoma rispetto al service di Estra cui era affidata fino ad allora la gestione di tali ambiti.

La convinzione è che alle spalle ci siano dissapori fra l’amministratore unico Sergio Staderini e il presidente di Estra Francesco Macrì. Il secondo incarico (39 mila euro più Iva) invece è del 1 luglio 2018: assistenza per una convenzione con l’università di Siena in materia di videosorveglianza, uno dei servizi verso i quali Staderini voleva espandere Coingas per restituirle un ruolo al di là della mera cassaforte del pacchetto azionario aretino di Estra.

In questo caso, però, la Digos riporta la testimonianza di un professore universitario secondo la quale la convenzione è rimasta a livello di mera lettera di intenti: «Difficilmente verificabili i 45 mila euro fatturati». Anche la terza consulenza (15 mila euro) relativa all’acquisizione di «Gestione Ambientale», società Aisa, per i rifiuti speciali in cui avrebbe voluto crescere Coingas, finisce con un nulla di fatto. Il quarto incarico, infine, è relativo ancora all’analisi del bilancio di «Gestione ambientale» porta a Cocci altri 15 mila euro.

Le consulenze con lo studio Rason, invece, sono per le prime due di carattere generale, analisi dei contratti in essere e assistenza all’amministratore unico. La Digos li considera come doppioni, ma per ora è solo un giudizio. Ci sono poi la redazione dei patti parasociali con gli altri soci di Estra, l’assistenza per la quotazione in borsa e il Progetto Europa.

C’è infine la convenzione con «Pronto strade», società Aci del settore stradale, un altro terreno in cui Coingas voleva allargarsi in epoca Staderini. Senonchè, a quanto trapela, quelli di «Pronto Strade» hanno detto di aver utilizzato il loro schema standard di accordo, senza bisogno insomma di ulteriore assistenza legale.

Tutte le consulenze allo studio Rason Olivetti stanno fra i 38 e i 39 mila euro. Sotto, dunque, come quelle di Cocci, la cosiddetta soglia Anac, il limite di 40 mila euro oltre il quale bisognava chiedere almeno cinque preventivi al posto dell’affido diretto. Il resto sta nel prosieguo dell’inchiesta.