Blitz dai Moretti, chi sono i personaggi coinvolti, i retroscena

Strage al debutto: i protagonisti, le intercettazioni

Intercettazioni (foto di repertorio)

Intercettazioni (foto di repertorio)

Arezzo, 24 novembre 2018 - Agli arresti domiciliari a Castiglion Fibocchi finiscono, come già detto, Antonio Moretti, il capostipite, 67 anni, e il figlio Andrea di 40. Stesso destino per i loro più stretti collaboratori, Marcello Innocenti, 57 anni, ragioniere del gruppo, e Paolo Farsetti, 40, responsabile del settore abbigliamento. L’interdizione dalle cariche sociali arriva per il resto della famiglia: la moglie di Antonio, Luciana Lofranco (figlia di Gina Lebole, la sorella di Mario e Giannetto che crearono la grande industria dell’abbigliamento), la sorella Giovanna, gli altri figli Alberto, 43 anni, Amedeo, 33, e Monica, 46, più la nuora Chiara Paghera, moglie di Andrea.

Avevano tutti cariche formali nelle società finite sotto indagini, anche se la regia, secondo l’accusa, era sempre riconducibile ad Antonio e Andrea. Amedeo, ad esempio, è l’amministratore della Pull Love, mentre a Giovanna eMonica, volti puliti di famiglia, era intestata la tenuta Setteponti.

La Nazione è in grado di anticipare alcune delle intercettazioni citate nell’ordinanza di custodia cautelare del Gip Piergiorgio Ponticelli, indizi, secondo l’accusa, dell’ipotesi di reato sul vorticoso giro di società. «Io non ho un c...», dice Antonio quando capisce che le cose si stanno mettendo male, un modo per spiegare che niente è riconducibile formalmente a lui.

E uno dei suoi collaboratori illustra la situazione del gruppo: «E’ tutta una scatola (vuota? Ndr), va fatta galleggiare per un po’». Paolo Farsetti, invece, va per le spicce: «Se devi fare una maialata», falla bene». Sono frasi captate non al telefono, perchè lì gli indagati di adesso non si sbilanciano mai, ma grazie alle cimici delle intercettazioni ambientali negli uffici del gruppo in via Calamandrei, zona industriale in fondo a Pescaiola.

Da gennaio 2018 in poi gli inquirenti raccolgono parecchie conversazioni a loro giudizio compromettenti per gli accusati. Se ad esempio, nel corso della verifica fiscale, viene chiesta la pezza giustificativa di una fattura, basta uscire e ascoltare le cimici per sentire come negli uffici ci si attrezzi per costruirne una a posteriori.