Una mostra diffusa su tutto il territorio valdarnese. In occasione della Festa della Toscana, il Sistema museale del Valdarno ha presentato al pubblico un’iniziativa che coinvolge i sette musei del sistema regionale, sedi espositive di "La tua mente è la tua casa. La tua mente è la tua prigione" visitabile fino al 30 marzo 2025. Si tratta di una narrazione artistica inedita, curata da Nicolas Ballario, che vede la presenza di importanti artisti internazionali riflettere sui temi del museo e del limite. Aderiscono al progetto il Museo delle Terre Nuove, Casa Masaccio, il Museo della Basilica di Santa Maria delle Grazie a San Giovanni Valdarno, il Museo Paleontologico e il Cassero per la scultura a Montevarchi, il Museo Venturino Venturi a Loro Ciuffenna e il Museo MINE a Cavriglia. Il progetto è sviluppato con il coordinamento scientifico di Valentina Zucchi e grazie all’impegno del comitato scientifico del sistema costituito dai direttori dei musei. Il Museo delle Terre Nuove ospiterà la scultura Shine di Valerio Berruti, a cui risponderà Cloud di Leandro Erlich al Museo della Basilica di Santa Maria delle Grazie, in dialogo con l’Annunciazione di Beato Angelico. Sempre a San Giovanni, Casa Masaccio presenterà una rosa di fotografie di Sofia Uslenghi, in dialogo con quelle di Gabriele Basilico. A Montevarchi, il Museo Paleontologico accoglierà i Pollai di Vedovamazzei e il Cassero le opere di Gianni Lucchesi e il video X di Daniele Costa. Ancora, il Museo Venturi ospiterà alcuni scatti di Oliviero Toscani, cui si affiancherà l’opera "A stenti" di Alberto Agosti. Il Museo MINE, infine, chiuso per lavori, diffonderà l’esposizione in tutto il paese di Cavriglia, grazie ai manifesti inediti di Michelangelo Pistoletto. La mostra è concepita come un percorso diffuso: dopo il primo biglietto a pagamento, tutti gli altri ingressi saranno ridotti. L’ingresso a Casa Masaccio e la visione dell’opera di Cavriglia sono gratuiti. A coloro che visiteranno tutte le sedi della mostra sarà riservato un ricordo speciale.
CronacaArte contemporanea e memoria storica. Mostra diffusa unisce i musei valdarnesi