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Inchiesta cuori d'oro: prosciolto Bolognese, primario aretino di cardiologia

Il Gip di Firenze dispone l'archiviazione: non c'è prova a suo carico. Lui: l'ho sempre saputo, avevo la coscienza tranquilla

Leonardo Bolognese

Arezzo, 18 settembre 2016 - «HO SEMPRE creduto che sarebbe andata così». Leonardo Bolognese, il primario del reparto di Cardiologia, esprime tutta la sua soddisfazione davanti all’archiviazione dell’accusa per corruzione che un anno fa lo aveva investito. A chiederne la chiusura proprio i Pm che un anno fa avevano chiesto che fosse indagato. Nel mirino i rapporti con i rappresentanti di apparecchiature mediche e le eventuali offerte da parte loro attraverso una società di congressi. «I vantaggi ricevuti da Leonardo Bolognese appaiono molto ridotti e non c’è prova di una controprestazione da parte del medico» si legge nel decreto di archiviazione.

Bolognese, luminare della cardiologia, regista di un reparto d’eccellenza, favorito per il primariato di Careggi, da questa vicenda ha subito oltre che un danno di immagine anche di carriera. Proprio quel posto di primario al Careggi, la sua città, ormai è nelle mani di un medico svizzero. Il primario dei primari rimane quindi ad Arezzo dove è attualmente direttore del dipartimento di neocardiologia dell’Asl Toscana sud est. Il quell’ospedale in cui un anno fa vennero sequestrate le cartelle cliniche degli ultimi cinque anni: tutto per capire come siamo stati commissionati prima e acquistati dopo pacemaker e stent.

NELL’INCHIESTA «Cuore d’oro», guidata dai Pm fiorentini Giuseppina Mione e Luca Turco, secondo gli inquirenti il meccanismo truffaldino sarebbe stato semplice. La partecipazione a congressi in varie località avrebbe nascosto viaggi di piacere in cambio dei quali alcune case farmaceutiche avrebbero ricevuto un trattamento di favore. I Pm contestavano a Bolognese il pagamento di spese per viaggi e soggiorni per un importo di 27mila euro fra il 2007 e il 2014. I viaggi sarebbero stati effettuati con la moglie, anche lei conosciuta cardiologa.

FIN DAL primo momento Bolognese si è detto «pienamente tranquillo», sicuro dunque della sua assoluta estraneità ai fatti che gli erano stati contestati. E oggi «Sono felice che la questione si sia risolta, e lo sono maggiormente perché è avvenuta in questo modo. Ovvero con la richiesta di archiviazione proprio da parte dei Pm che mi avevano indagato» ci spiega il dottore. Archiviazione la cui richiesta è stata presentata il 16 agosto scorso, ed è stata accolta dal giudice per le indagini preliminari Angelo Antonio Pezzuti. «Ho sempre avuto fiducia nella magistratura, e in me. Sapevo esattamente che sarebbe andata così per la mia totale estraneità ai fatti contestati».

Gaia Papi