
Mario Consiglio
FOIANO DELLA CHIANA, 21 giugno 2018 - Aria di novità a Foiano e nuova vita per la sala della Carbonaia. Parte venerdì con la mostra di Mario Consiglio la rassegna «Open art: Carbonaia contemporanea». L'evento è organizzato dall’assessorato alla Cultura del Comune di Foiano in collaborazione con l’associazione Art Adoption. La rassegna si articola in cinque diverse iniziative di artisti contemporanei giovani, ma già conosciuti a livello internazionale, volte ad utilizzare il medesimo spazio espositivo. «Bene dire, male fare» è la prima delle cinque mostre. Le opere di Consiglio saranno visibili fino al 22 luglio, gli eventi si susseguiranno fino a alla fine dell'estate 2019. A settembre prossimo toccherà alle sculture di Roberta Busato, a febbraio la pittura di Massimiliano Lucchetti, a giugno ancora pittura con Vezio Moriconi e chiuderà Mirko Pagliacci. «Sono orgogliosa di presentare questa nuova idea di sviluppo culturale – afferma l’assessore Alice Gervasi – che avrà il doppio merito di valorizzare un luogo magico, unico e colmo di storia come la Sala della Carbonaia e di presentare giovani di talento con alle spalle curriculum di prim’ordine e che hanno già esposto nei luoghi più prestigiosi della cultura odierna, da Firenze a Roma, da Parigi a New York». A dirigere la rassegna è Massimo Magurano di Art Adoption che ha salutato positivamente la possibilità di esporre in Carbonaia a Foiano: «il fatto che sia una chiesa, diventata poi una carbonaia la riporta da luogo sacro, simbolicamente all'inferno per via dell'elemento fuoco, da questo la contrapposizione del parlare bene e del fare male. E' anche una critica se vogliamo alla storia della Chiesa, che professa il bene, ma poi come la storia ci insegna, tante volte racconta tutt'altro». La visibilità delle opere esposte ha un’ottima resa sia per quelle a parete che per le altre a pavimento dovuta alla naturale conformazione architettonica del luogo. L’interno, essendo percepito come spazio unico ed aperto, valorizza in modo spontaneo tutte le opere esposte, perché non vi è un percorso attraverso sale differenti, ma uno spazio principe dove le opere e la struttura stessa si compensano come a creare una simbiosi perfetta tra loro. Il colloquio con il pubblico è spontaneo ed immediato in quanto appena entrati il tutto è perfettamente visibile nel suo insieme. Spetterà poi al visitatore scegliere il percorso attraverso lo spazio espositivo.