Lara Orfei: "Venite a vedere il nostro show, vogliamo ringraziarvi"

I circensi tornano in pista da giovedì 2 a domenica 5 luglio e di nuovo dal 9 al 12. Intervista alla figlia di Moira: "E' stato il periodo più brutto della nostra vita. Grazie agli aretini che ci hanno aiutati con grande generosità" . E intanto à nato un cucciolo di asino che si chiamerà Arezzo

Lara Orfei

Lara Orfei

Arezzo 1 luglio 2020 - Lei e il suo cavallo hanno fatto coppia fissa per 25 anni, si chiamava Messico, pelo color champagne, hanno cavalcato insieme sulla pista più prestigiosa del mondo, il grande festival del Circo a Montecarlo. Non sappiamo se Messico fosse un purosangue, di sicuro lo è lei, Lara Nones Orfei, figlia della regina del circo, Moira. Lei e tutti i suoi circensi, oltre sessanta famiglie, sono rimasti bloccati ad Arezzo da febbraio a oggi per il Covid. Bloccati come tutti i circhi del mondo tra mille difficoltà, prima fra tutte quella economica e della quotidiana sopravvivenza per le famiglie e per gli animali. “E’ la prima volta che ci succede una cosa simile, non poter lavorare, non poter fare i nostri spettacoli, è stato un periodo bruttissimo” confessa Lara Orfei che giovedì 2 luglio riscenderà in pista con i suoi artisti per i primi spettacoli post Covid alle 18 e alle 21,15 al prezzo speciale di 5 euro per ringraziare la città. “Ce l’abbiamo fatta solo grazie agli aretini, ci hanno aiutato tanto, sono stati gentili e generosi con noi e con gli animali, ci hanno portato pane, carne, frutta, verdura, fieno. E ora vorremmo ringraziarli tutti, spero vengano a vedere i nostri spettacoli, spero che d’ora in poi vada tutto bene in modo da lasciarci questo brutto periodo alle spalle. Nel circo se non si lavora non si mangia. Per fortuna abbiano lasciato il circo montato così i nostri animali hanno potuto uscire dai recinti, camminare, muoversi mentre altri li abbiamo lasciati liberi nella nostra area”. Tutti avranno visto Andra, l’elefantessa che passeggiava lungo via Duccio da Boninsegna  e tanti sono andati ad accarezzare la tigre Kali. Durante la quarantena è nato anche un cucciolo di asino: “Abbiamo deciso di chiamarlo Arezzo in segno di riconoscenza”. 

Tutti amano gli animali ma non tutti accettano che vengano usati negli spettacoli e nei circhi ed è stata proprio una manifestazione di protesta ad accogliere a febbraio il circo. “Spesso si parla senza sapere bene chi siamo e come viviamo - spiega Lara Orfei - come diceva sempre mia madre Moira bisogna venire a vedere. Per noi gli animali sono la nostra famiglia, li proteggiamo, li amiamo, se stanno male abbiano tre veterinari a disposizione, sono per noi un bene prezioso. Ci nascono in casa, come gran parte delle nostre tigri, non li andiamo certo a catturare nella savana. Zebre antilopi, cangurini, sono tutti nati in casa, vivono in grandi recinti adeguati, hanno spazi per camminare. E oltre a quelli che abbiamo raccogliamo quelli abbandonati. Ricordo quando eravamo a Torino, una capretta era scappata da un mercato di animali ed era a venuta a nascondersi da noi, non sappiamo che fine avrebbe fatto, ma i miei genitori l’hanno presa, ha vissuto con noi per 15 anni. Ho visto mio padre piangere per ogni animale che abbiamo perso. Ho visto mio fratello abbracciato disperato alla sua antilope, compagna di vita. Ogni animale che muore per noi è una tragedia”.

Su il sipario dunque: “Il nostro show ha tutto - spiega Lara che sarà in pista con i cavalli e con i figli acrobati Moira di 27 anni, Walter di 22 e il piccolo Alexander di 11 anni - numeri acrobazie,  magie, animali, cavalli, animali esotici, la donna laser con il suo spettacolo di luci, la nostra elefantessa Andra, le tigri, i pappagalli, le giocolerie, l’hula hop. Da giovedì a domenica due spettacoli alle 18 e alle 21,15. Poi ci riposiamo tre giorni e torniamo con lo show dal 9 al 12 luglio. Felici di ricominciare dove ci eravamo fermati e grati al Comune di Arezzo che ci ha permesso di riprendere con il nostro lavoro”.