Terrorismo, il procuratore nazionale Roberti: «Umbria da tenere sotto controllo»

Cardella: «Per la lotta all’Isis serve cambio di marcia da parte di magistrati e forze di polizia». Siglato il protocollo di intesa per coordinare le informazioni

Un momento dell’incontro alla sala degli Affreschi tra Cardella e Roberti

Un momento dell’incontro alla sala degli Affreschi tra Cardella e Roberti

Perugia, 1 luglio 2016 - «Il contrasto a nuove forme di terrorismo come l’Isis richiede un cambio di marcia e di prospettive da parte di tutti: i magistrati che si occupano dell’aspetto processuale e le forze di polizia sul fronte investigativo». E’ quanto ha detto il procuratore generale di Perugia, Fausto Cardella in occasione della firma di un protocollo organizzativo in materia di indagini contro il terrorismo tra i vertici delle procure umbre e la Direzione nazionale antimafia e terrorismo. Il coordinamento sarà assicurato proprio dalla procura generale. Al ‘patto’ era presente il procuratore nazionale antimafia e terrorismo Franco Roberti, i vertici delle forze dell’ordine ed alcuni esponenti dell’Aisi, il servizio segreto interno. «Ci muoviamo – ha spiegato Cardella – in un campo nuovo al confine tra la repressione e la prevenzione».

«Il lavoro – ha spiegato Roberti – è imperniato sullo scambio informativo tra le strutture ordinarie del distretto e la procura distrettuale antiterrorismo, che si impegnano a scambiarsi le informazioni sui reati spia, ossia quelli sintomatici e potenzialmente riconducibili a condotte terroristiche». «In passato, in Umbria, sono state condotte significative indagini antiterrorismo. Ancora adesso riteniamo ci possano essere presenze interessanti da seguire e da monitorare a fini investigativi. L’Umbria è un territorio molto importante soprattutto in chiave preventiva, qui c’è molto movimento e presenze islamiche significative. E’ un territorio, insomma, da tenere sotto osservazione».

Il protocollo è stato siglato da Roberti e Cardella, dal procuratore per i minori di Perugia, Giovanni Rossi, dal procuratore aggiunto di Perugia, Antonella Duchini, dal procuratore di Terni, Alberto Liguori e dal sostituto procuratore della Repubblica di Spoleto, Gennaro Iannarone.