Max Rotoloni, un folignate a Londra tra vini d’autore e Bossa Nova

Il manager di Delitalia si racconta: si è esibito anche nel celebre Ronnie Scott

Il manager-musicista folignate Massimo Rotoloni

Il manager-musicista folignate Massimo Rotoloni

Foligno,  3 maggio 2016 - Suonare la Bossa Nova nei locali di Londra e Rio è la sua passione. Massimo Rotoloni, folignate doc, classe 1958, ha scoperto molto presto l’amore per la musica che ha coltivato fin da bambino. Prima col flauto dolce, poi con quello traverso e infine con la chitarra. Un diploma al liceo scientifico, quindi la specializzazione come odontotecnico. Il rugby, la quintana, ma anche l’enogastronomia (che poi è diventata la sua princicipale professione). E’ un diploma Ais da sommelier a spingerlo a ‘girare il mondo’. Il trasferimento nella capitale inglese con la moglie Sonia e la figlia Nausicaa, arriva nel 1992 proprio sulla scorta di un incarico nel settore dell’import-export di qualità.

«A Londra – spiega Rotoloni –, ho iniziato a lavorare nel settore del food & wine che ancora oggi resta la mia principale attività, visto che sono uno dei responsabili di Delitalia, società inglese di importazione che fa capo al gruppo DAC di Brescia: vini e prodotti alimentari di altissima qualità per ristoranti stellati. Nel nostro portfolio anche aziende umbre come Morami, Palazzone e Terre de Trinci».

Torniamo alla Bossa Nova. Come si è ritrovato a esibirsi nei club più esclusivi londinesi come il Ronnie Scott?

«Un po’ per caso, un po’ per ‘tigna’ come si direbbe a Foligno. Città che non ho mai abbandonato e in cui torno spessissimo dagli amici di sempre, quintanari del rione Morlupo compresi. Ma è a Rio, dove ho vissuto e lavorato per un po’, che tutto è iniziato. Un collega, conoscendo la mia passione per la Bossa Nova, mi procurò una chitarra con cui la sera mi esibivo nei locali. Tornato a Londra, dove risiedo tuttora, ho creato un trio con Caru Lins, una cantante di Sao Paulo e Afranio Guimaraes. Lins è poi rientrata in Brasile. Con lei suono ogni anno quando vado a Sao Paulo tra impegni di lavoro e serate musicali live. E’ lì che ho conosciuto gente come Marco Mattoli, chitarrista e voce del Clube Do Balanco, che è di origini folignati, e poi Gabriele Selvage, un chitarrista fenomenale, ma anche Alana Moraes, Robertinho De Paula, figlio di Irio De Paula con il quale ho suonato anche ad Assisi. Lui è amico di Antonio Rossellini, un folignate ex dirigente Fifa che vive a Rio da più di trenta anni. Con Robertinho e Vincenzo Palermo abbiamo fatto diversi concerti pure al Ronnie Scott di Londra. Ma dire il vero ho lavorato e suonato anche in Brasile».»

Insomma, un vero artista!

«Un vero appassionato direi. Che ha avuto la fortuna di suonare con grandi personaggi».

Il prossimo evento live?

«In Italia, a Barbara il 29 maggio nelle Marche una serata organizzata da Stefano Antonucci delle cantine Santa Barbara. Del resto cosa sarebbe la vita senza musica e senza un buon calice di vino?».