"Ho venduto il pecorino al Papa", la spesa solidale del Vaticano a Norcia

Nel "carrello" quasi 200 chili di legumi e 80 di formaggio: "Un aiuto concreto e un gesto di vicinanza". Serviranno per le mense dei poveri

Il team dell'Elemosineria Apostolica dopo aver fatto la "spesa" (Ansa)

Il team dell'Elemosineria Apostolica dopo aver fatto la "spesa" (Ansa)

Norcia (Perugia), 23 febbraio 2017 - "È stata un'emozione e anche un aiuto significativo: vendere i nostri prodotti a Papa Francesco non è cosa da tutti i giorni".

Lo dicono all'Ansa alcuni dei produttori che oggi pomeriggio hanno ricevuto la visita di una delegazione del Vaticano, guidata dall'elemosiniere apostolico monsignor Konrad Krajewski, giunta a Norcia per fare rifornimento di specialità gastronomiche tipiche di uno territori più colpiti dal terremoto, da servire poi nelle mense dei poveri che a Roma vengono sostenute dalla Santa Sede. Peraltro proprio mercoledì il Papa aveva dato la sua benedizione alla fiaccola di San Benedetto.

Ad accompagnare la delegazione vaticana, il vescovo di Spoleto-Norcia, monsignor Renato Boccardo. "Siamo grati al Santo Padre di averci chiesto questa fornitura, al di là dell'aspetto economico è un segnale molto importante nei nostri confronti", dice Valter Ansuini, dal suo negozio di Norcia.

"Io gli ho venduto del pecorino, non mi sembra ancora vero che il Papa ci abbia chiesto tutto questo, per noi è stato un aiuto concreto", aggiunge dalla frazione nursina di Campi, Giuliano Cetorelli. Sulla stessa lunghezza d'onda Giustino Graziosi: "È stata un'iniziativa significativa e importante".

In tutto la Santa Sede ha acquistato a Norcia e dintorni 150 chili di roveia e 42 di farro (legumi tipici della Valnerina) e 80 di formaggio. Nei giorni scorsi l'elemosiniere del Vaticano era stato inviato dal Pontefice in altre località del Centro Italia colpite dal sisma per acquistare altri prodotti da aziende agricole in difficoltà in seguito alla crisi sismica.

"È un ulteriore segno di vicinanza di Papa Francesco alle popolazioni colpite dal terremoto e lo ringrazio per questa delicatezza che ha avuto nel voler sostenere la ripresa delle piccole aziende famigliari che con fatica stanno ricominciando a riprendere una normale attività", ha commentato il vescovo Boccardo.