Assunzioni irregolari, la Corte dei Conti condanna l’ex giunta Polli

Terni, i magistrati contabili chiedono il pagamento di tre milioni di euro

L’EX PRESIDENTE  Feliciano Polli ha guidato la Provincia di Terni

L’EX PRESIDENTE Feliciano Polli ha guidato la Provincia di Terni

Perugia, 26 maggio 2016 - DEVONO restituire alla Provincia di Terni quasi tre milioni di euro perché hanno fatto assunzioni illegittime». Almeno questo è ciò che sostiene la procura della Corte dei Conti dell’Umbria. Che ha messo sotto ‘accusa’ l’ex presidente dell’ente, Feliciano Polli, l’intera sua giunta, oltre all’allora segretario generale e al dirigente alle Risorse umane. Secondo il procuratore Antonio Giuseppone, infatti, la Provincia ternana nel 2009 ha stabilizzato 17 dipendenti dei Centri per l’impiego «in modo illegittimo, perché non avevano raggiunto i 36 mesi di contratto come prevedevano le norme».

LA TESI accusatoria è infatti che quei dipendenti, assunti a più riprese con contratti a tempo determinato, non avevano maturato quei tre anni di anzianità che avrebbero consentito alla Provincia di trasformare – come prevedevano allora le norme – quei contratti, di fatto facendo scattare l’assunzione. Una manovra per la quale vengono chiesti in restituzione alla Provincia 2.898.387 euro (cifra aggiornata all’aprile di quest’anno), con oltre un milione di euro ciascuno a carico del presidente Polli e dell’assessore Rosati, di circa 150mila euro per i due funzionari e di 16mila per ogni assessore di quella Giunta.

IL DIBATTIMENTO si è svolto ieri mattina di fronte al Collegio giudicante composto dal presidente Angelo Canale e dal consigliere-relatore Fulvio Maria Longavita, che hanno ascoltato con grande attenzione le tesi – naturalmente contrapposte – della procura e degli avvocati difensori. L’indagine era partita nel 2012 da parte della Guardia di Finanza. La stabilizzazione di quei 17 dipendenti infatti era scattata alla fine di ottobre 2009, ma secondo le fiamme gialle i tre anni di contratti a tempo determinato – dopo l’attenta valutazione di norme, proroghe e circolari ministeriali – non erano stati portati a termine. E a rafforzare questa tesi, ha spiegato Giuseppone, c’era stata la richiesta da parte degli stessi dipendenti ad avere chiarimenti con la giunta provinciale precedente, quella guidata da Cavicchioli: «ma al termine di quel mandato la stabilizzazione non c’era stata».

SUL CASO c’è aperto anche un procedimento penale. Ed è su questo che battono molto le difese (avvocati Mario Rampini, Federica Pasero e Roberto Galeazzi), visto che chiedono che prima che possa essere stabilito un danno erariale, è necessaria la pronuncia del Tribunale. «Non è stato stabilito se c’è dolo o colpa grave – è una delle tesi difensive– e quindi la sospensione del processo contabile sarebbe opportuna». I legali hanno fatto notare come anche la Giunta Cavicchioli a suo tempo aveva espresso un’indicazione positiva sulla stabilizzazione che poi non era stata messa in atto dagli allora dirigenti e che comunque i funzionari del mandato-Polli avevano espresso parere tecnico positivo».