"Le acciaierie verranno rilanciate e non vendute"

È quanto emerso da incontro tra vertici multinazionale e sindacati

I lavoratori dell'Ast bloccano l'autostrada (foto d'archivio)

I lavoratori dell'Ast bloccano l'autostrada (foto d'archivio)

Terni, 17 novembre 2014 - Piena condivisione delle scelte fatte fino ad ora dall'amministratore delegato di Ast Lucia Morselli, nell'ottica di una ristrutturazione del sito di Terni che sarà rilanciato e non venduto: è quanto ha espresso il responsabile del personale del settore Materials della ThyssenKrupp, Markus Bistram, incontrando oggi a Monaco i rappresentanti sindacali nazionali e territoriali e le rsu di Fiom, Fim, Uilm, Fismic e Ugl. Presente all'incontro anche la stessa Morselli e il direttore del personale di Ast, Arturo Ferrucci.   Dopo avere ricordato le perdite da molti milioni di euro registrate negli ultimi anni dall'acciaieria, il management della multinazionale - in base a quanto si apprende al termine della riunione da fonti sindacali - ha sottolineato che  hyssenKrupp non ha intenzione di chiudere o vendere lo stabilimento ma di rilanciarlo, investendo e risanandolo con soluzioni strutturali e non temporanee, puntando sulla qualità della produzione, piuttosto che sulla quantità.  Il possibile spegnimento di uno dei due forni della fabbrica, al termine della verifica, è stato quindi giustificato con la sovraccapacità di produzione acciaio in Europa.  Quanto a possibili aiuti statali nella trattativa, questi sarebbero stati definiti non sufficienti, in quanto il loro traguardo è a breve distanza.  Il piano industriale presentato il 17 luglio scorso dalla multinazionale - è stato evidenziato ancora - è stato comunque modificato in diversi punti, accogliendo anche le proposte sindacali. È stato quindi auspicato dalla multinazionale che venga trovato un accordo soddisfacente per tutte le parti, attraverso un dialogo più disteso.  ThyssenKrupp ha infine sottolineato che lo sciopero in corso da quasi un mese a Terni sta mettendo a rischio la stabilità dell'azienda e dei lavoratori.  Il sindacato, da parte sua, ha ribadito le proprie posizioni, riconoscendo i passi in avanti fatti, ma giudicandoli non ancora sufficienti, soprattutto in merito ai volumi. I  rappresentanti dei lavoratori si augurano quindi che domani, nelle riunione programmata al ministero dello Sviluppo economico, «ci siano cambiamenti utili per trovare una strada da percorrere insieme».