‘Serata Bella’ per Giancarlo Bigazzi. La moglie: ‘Ha creato il pop italiano’

Su Rete4 in prima serata il 14 giugno con Marcella, Tozzi e Gurreri

Giancarlo con la moglie Gianna Bigazzi

Giancarlo con la moglie Gianna Bigazzi

Titti Giuliani Foti

Firenze, 11 giugno 2016 - «RAF? Sono stata io a non volerlo in trasmissione. Aveva chiesto una cifra allucinante, faceva troppo il prezioso e per giunta aveva troppe pretese: siccome deve la sua vita professionale e non solo a Giancarlo Bigazzi, ho deciso io di farne a meno. Nella vita bisogna pure che ci sia un briciolo di gratitudine». Gianna Bigazzi, moglie e produttrice del più importante produttore discografico, compositore e paroliere italiano, fondatore del gruppo degli Squallor, oltre che uno dei più noti autori e parolieri della canzone italiana, parla chiaro.

Tra qualche sera, il 14 giugno, Rete 4 dedicherà al grande fiorentino Giancarlo Bigazzi una «Serata Bella» come è stato fatto per Gianni Bella e poi per Mogol. Si tratta di uno speciale incentrato sul compositore toscano morto nel 2012, autore delle più celebri canzoni della musica pop come Rose rosse, che lanciò Massimo Ranieri; Montagne verdi, che consacrò Marcella; Lisa dagli occhi blu; Ti amo e Gloria, che portarono al successo Umberto Tozzi. Per non parlare della grandissima Si può dare di più che dal vincere il Festival di Sanremo 1987 e interpretata dello stesso Tozzi con Enrico Ruggeri e Gianni Morandi è diventata un modo di dire. O di Gente di mare, Gli altri siamo noi, Self Control che regalò la fama a Raf. E anche Gli uomini non cambiano scritta per Mia Martini, e Non amarmi che vinse Sanremo giovani nel ’92, con Aleandro Baldi e Francesca Alotta. Questi solo solo per ricordare qualche titolo preso a caso. Canzoni che grazie a Bigazzi hanno dato una svolta al gusto culturale degli italiani. Bigazzi ha anche vinto l’Oscar per la colonna sonora di Mediterraneo.

Signora Bigazzi, quante canzoni ha scritto suo marito?

«Esattamente non lo sappiamo: c’è chi parla di 1200 chi di 1500. Ho richiesto più volte alla Siae i tabulati per avere un’idea, ma ancora non c’è un numero preciso. Di sicuro nenel mondo ha venduto 200milioni di dischi, comprese le cover delle sue canzoni, e di questi ho tutti i documenti. Alcune per me sono capolavori assoluti come Eternità e Un’apertura d’ali».

Saranno cantate in trasmissione, dove riceverà un premio?

«Sì ma le hanno fatte intepretare da artisti che non c’entrano con mio marito e la sua storia artistica. Ma la televisione è fatta un po’ così, e non mi voglio lamentare perchè è stata una bella cosa, tre ore di registrazione e tantissimi ragazzi al lavoro per me. Voglio solo dire grazie».

Chi saranno gli artisti presenti?

«Ci saranno tanti artisti tra questi Marcella Bella, Gaetano Curreri, Umberto Tozzi, il gruppo musicale GBMusic, Raffaele Giglio, Giorgio Gulì e Motin, Francesco Gabbani. Presentano Alfonso Signorini e Rosita Celentano entrambi sono molto carini».

Signora Bigazzi, quanto impegna fare una trasmissione- documento?

«Tanto, mi hanno chiesto di tutto, ed è stato un vero lavorone mettere insieme materiale. Ma soprattutto scegliere. Perchè come puoi immaginare, il mio archivio è immenso. Ho fatto avere alla redazione non solo informazioni e foto, ma ho cercato, anche se non ho il dono della stintesi, di fare con il materiale una specie di racconto della vita professionale di Giancarlo. Poi sulla scelta degli artisti e ho dato qualche consiglio che ritenevo di doveroso».

Com’è avere a che fare con la televisione per lei, famosa per essere riservata?

«Ho dovuto un po’ fare forza su di me. Ma ho trovato a Rete4 un ambiente splendido, dove sono stata trattata come une regina dal direttore Sebastiano Lombardi, veramente delizioso. Ma tutti sono stati gentilissimi e disponibili in un’atmosfera bella, calda, quasi familiare».

Che pensa del lavoro di artisti diventati famosi con suo marito?

«Ecco, appunto. Mi chiedo perchè alcuni cantanti che con Bigazzi erano sempre in vetta alle classifiche, oggi vivono ancora di quei trionfi. Pensa a Tozzi: perchè praticamente non ha avuto più successo da quel periodo? Semplicemente perchè anche lui deve a Giancarlo Bigazzi tutta la sua carriera. Sennò non si spiega perchè questa gente all’improvviso non sappia più scrivere. La firma di Giancarloqualcosa vorrà pure dire, no?»