ELISA CAPOBIANCO
Cronaca

Allam: "Aprire le porte all’imam? Il vescovo Migliavacca sbaglia" / VIDEO

Magdi Allam spara a zero: "Legittima un impostore"

Magdi Allam e il suo intervento

Magdi Allam e il suo intervento

Pontedera, 28 febbraio 2015 - "Il vescovo di San Miniato Migliavacca commette un errore madornale invitando l’imam di Santa Croce ad organizzare un incontro. Così legittima un impostore, un semplice funzionario dell’Islam che non ha rappresentanza né carica religiosa, ma che si è soltanto autoproclamato".

 

Un Magdi Cristiano Allam lapidario e provocatorio quello che ieri ha dichiarato da Pontedera – durante il dibattito organizzato dal comitato NoMoschea di Pisa, nella persona del suo presidente Luca Cuccu, per la presentazione del libro “Islam, siamo in guerra” – «lo stato di belligeranza» con i musulmani. «Il terzo conflitto mondiale è già iniziato: l’Islam non è moderato e la Chiesa si rende complice di una pericolosa perdita di identità – aggiunge l’editorialista de Il Giornale, già parlamentare europeo –. Chi crede in Gesù Cristo non può legittimare l’Islam. I musulmani non farebbero altrettanto con noi, non sarebbero altrettanto comprensivi...».

Una visione critica che si ritrova anche nell’opposizione verso la costruzione di moschee e luoghi di preghiera, e nella condanna di una simile ipotesi sul territorio pontederese. «In Italia esiste una sorta di islamofilia che ci fa dimenticare chi siamo e il diritto di essere noi stessi a casa nostra», ha tuonato Allam rispondendo alle domande di Francesco Ippolito, giornalista di 50Canale e moderatore dell’incontro. E giù applausi dalla platea – folta e compiacente, con tanti politici locali ma anche molti semplici cittadini – e da Domenico Pandolfi e Federica Barabotti (consiglieri FI), al tavolo con il celebre musulmano convertito per «difendere la città e la Valdera dall’invasione». Un’«invasione» che preoccupa anche il vice sindaco di Santa Maria a Monte, Manuela Del Grande, che ha annunciato in sala che «il suo Comune è obbligato ad accogliere profughi», sottolineando poi come le amministrazioni locali siano «abbandonate a loro stesse, sole nell’affrontare anche la violenza psicologica cui l’immigrazione ci sottopone».