Trammino il Comune vuole le stazioni: ma rischiano di essere vendute all'asta

Se cade il vincolo storico, il Demanio potrà cederle solo ai privati

Una delle stazioncine del trammino

Una delle stazioncine del trammino

di FRANCESCA BIANCHI

Pisa, 23 ottobre 2014 - Stazioncine  del trammino a rischio asta. Potrebbe, infatti, sfumare «per un paradosso — come afferma l’assessore ai lavori pubblici Andrea Serfogli — il progetto lanciato nell’ambito del Federalismo demaniale che prevedeva il passaggio (a titolo gratuito) a Palazzo Gambacorti di una parte consistente dei beni del vecchio compendio ferrotranviario.

Se per il sedime del trammino non ci dovrebbero essere problemi (il via libera con la firma della delibera del Demanio potrebbe scattare il prossimo 30 novembre) come per le strutture di maggior pregio ( San Piero a Grado, Marina di Pisa e Piazza dei Fiori a Tirrenia rimaste al Comune a seguito della liquidazione dei beni del Consorzio avvenuta nel 2010), una battuta d’arresto ha invece subito la ‘pratica’ per il trasferimento al Comune di altre due stazioncine per le quali era stata fatta richiesta ufficiale di acquisizione: quella tra Marina e Tirrenia all’altezza del bagno Lido e quella a Calambrone. In questo momento è, infatti, in corso una verifica, richiesta dal Ministero dei beni culturali, da parte della Soprintendenza. Indagine che — riguarderà anche alcune case cantoniere — e che dovrà stabilire se per i due immobili (la cui costruzione risale a oltre 70 anni fa) esiste ancora oppure no un interesse culturale. Se la verifica si risolverà con un esito negativo, potrebbe scattare il via libera all’alienazione del bene, lasciando a bocca asciutta il Comune.

«In pratica i beni – afferma l’assessore Serfogli – potranno essere venduti all’asta. E in quel caso il Comune, per le disposizioni della spending review, non potrà acquisirli con il risultato che finiranno dritti nelle mani di privati. L’insieme e l’unità del compendio ferrotranviario non sarà quindi tutelata. Ho già scritto al Ministero ed è in corso una riflessione con la Soprintendenza».

Discorso diverso per la stazione di piazza Sant’Antonio, di proprietà della Provincia, ente che ha già deciso di mettere in vendita la struttura con un prezzo a base d’asta di 1,26 milioni. La scadenza è il prossimo 17 novembre. L’immobile, attuale sede dell’azienda di trasporto pubblico che fa parte del Ctt Nord, risale agli anni Trenta. Prima stazione del trammino che da Pisa portava al litorale, poi capolinea della Ctp, l’edificio ha una superficie lorda di 770 mq. Il no a questa vendita è arrivato nei giorni scorsi anche da tutto il consiglio comunale che ha approvato un ordine del giorno ad hoc.