E’ l’ora dei precari: "Noi escluse da anni"

Un pomeriggio in attesa delle nomine annuali

Il gruppo di insegnanti escluse, rappresentato da Cristina Dal Pino, dell’Anief, associazione nazionale insegnanti e formatori

Il gruppo di insegnanti escluse, rappresentato da Cristina Dal Pino, dell’Anief, associazione nazionale insegnanti e formatori

Pisa, 3 settembre 2015 - C’è chi si presenta con il figlio al seguito, chi con il marito. E chi con entrambi. Una giornata decisiva, quella di ieri, che determinerà i prossimi mesi della vita familiare e non solo. Mercoledì 2 settembre alle 15, nella sede del liceo Dini in via Croce, si tengono le nomine per le supplenze annuali per le scuole dell’infanzia. Al mattino ci sono state quelle per la primaria. Speranze, paure, attese. In poche ore si prova tutto. Qui ci sono i precari storici, che hanno sentito anche quindici prime campanelle. Uno per uno i nomi vengono spuntati: soddisfazione o rabbia. Tutto in un attimo. L’elenco è lungo. Fra di loro, anche un gruppo di insegnanti della provincia di Pisa, rappresentate da Cristina Dal Pino dell’Anief, Associazione nazionale insegnanti e formatori, «Hanno avuto una sentenza favorevole del Consiglio di Stato, ma, nonostante questo, oggi sono rimaste fuori. In Toscana sono 1.800 nelle loro condizioni, a livello provinciale una cinquantina». Tutte donne, oramai, più che ragazze con figli, una ha un bambino di appena un mese, che sono in cattedra, in alcuni casi, dal lontano 1999. «Eppure – continua Dal Pino – proprio oggi (ieri per chi legge), ad Arezzo, sono state assegnate le supplenze a colleghe che hanno la loro stessa storia. Stamani sono arrivata a chiamare persino la presidenza del Consiglio, oltre a contattare i carabinieri – aggiunge – Anche stamani sono avanzati posti per la primaria, non possono essere assegnati agli esclusi? E invece no. Sembra proprio che dovremo attendere il 15 settembre, con la conseguenza che queste donne non avranno la possibilità di scegliere la sede più idonea alle loro esigenze, possibilità data invece alle altre. In ballo, come destinazione, tutte le province d’Italia». 

«Eh, sì – commentano le escluse – è un paradosso. Chi non ha diritto avrà la supplenza, chi ce l’ha resterà fuori». «A questo punto, non abbiamo scelta – aggiunge Dal Pino, anche lei ‘precaria per ben 27 anni, tanto che ho scritto persino a Renzi’ – per far dar seguito a questa sentenza dovremo ricorrere in giudizio attraverso i nostri uffici legali. Le nostre assistite dovranno spendere altri 120 euro, ci sono poi i compensi degli avvocati e il danno per essere state discriminate. Si prospetta quindi anche il danno erariale». La delusione è molta. C’è chi abita a Bientina, chi a Pontedera e chi a Cascina. «E’ dal 1999 che faccio questo lavoro – si sfoga una delle ricorrenti – ho tre figli. Questo posto mi serviva». «Ci sono ancora molte questioni aperte – commenta Rodolfo Sorrenti (Uil) – come i tagli al personale Ata e le difficoltà che avranno alcune strutture a restare aperte. L’aspetto positivo è che queste nomine annuali sono state fatte entro l’8 di settembre, così fra i nominati di stamani se qualcuno rientrerà nella fase B e C potrà rimanere a Pisa».