Pisa Calcio, Lucchesi choc: "Basta, me ne vado, chiedo solo un equo compenso"

Lettera d'addio del direttore generale: "Ho già messo le mie quote a disposizione di Petroni"

Gattuso e Lucchesi

Gattuso e Lucchesi

Pisa 22 giugno 2016. Caos Pisa: Fabrizio Lucchesi annuncia l'addio al Pisa. "Ho deciso di terminare qui la mia avventura professionale e imprenditoriale nel Pisa, mettendo a disposizione del dottor Petroni le mie quote dietro il pagamento di un equo compenso". Lo ha messo nero su bianco il direttore generale nerazzurro rispondendo così in maniera categorica all'invito del suo socio e numero uno di Terravision a sistemare la questione proprietà dopo l'iscrizione al campionato, con tanto di appuntamento fissato dal notaio.

Lucchesi ha però scelto di rompere gli indugi e annunciare la fine della sua avventura a Pisa. Se si tratti di una decisione definitiva o di una strategia che fa parte del gioco delle parti è ancora presto per dirlo. "Non intendo in alcun modo - scrive Lucchesi - farmi trascinare in questo tritacarne mediatico costruito dal Fabio Petroni per conto della Britaly Post.  Voglio precisare, con fermezza, che l’unica cosa certa di tutta questa annosa vicenda è che non ci sono le condizioni affinché questo binomio societario rimanga tale".

Nelle poche righe di quella che potrebbe essere la sua lettera d'addio Lucchesi non risparmia ancora una volta critiche aperte al suo socio. "Evito di entrare nel merito della mistificazione della realtà propinata in questi giorni nei vari comunicati che ho avuto occasione di leggere e che hanno determinato il crearsi di un clima di terrorismo psicologico che ormai si respira in città, nei tifosi e negli imprenditori i quali mi hanno ribadito più di una volta che con  Petroni in società non rimangono e non entrano - continua la lettera di Lucchesi -.  Sono due mesi che chiedo il prezzo per liquidare il 50 per cento di proprietà di Britaly, senza ottenere risposta: rinvii continui, almeno sei dinieghi, incontri tra i professionisti e lo spirito sportivo di non intralciare i playoff mi hanno portato ad oggi. Non ho accettato e non accetterò nessun balzello di proposte unilaterali volte a impostazioni che di impresa calcistica non hanno niente a che vedere".

"Ritengo follia - conclude la lettera Lucchesi - anche solo pensare di proporre il rinvio al 15 luglio della definizione dell’assetto societario, prolungando lo stallo operativo che è dannoso e rende impossibile l’allestimento di una squadra, l’assunzione di un allenatore e lo svolgimento di tutte le attività programmatiche di una squadra di calcio competitiva che il 14 di luglio dovrebbe partire per il ritiro. Ho deciso di terminare qui la mia avventura professionale e imprenditoriale nel Pisa, mettendo a disposizione del dottor Petroni le mie quote dietro il pagamento di un equo compenso.Ho dato questo mandato ai professionisti di mio riferimento i quali hanno già preso contatto questo pomeriggio con i corrispondenti di Petroni".