Marianeve, "L'addio fra i compagni di scuola"

Il desiderio dei genitori. Lunedì 5 dicembre alle 15 i funerali. L'intervento del provveditore

La scientifica torna alla scuola Agazzi (foto Valtriani)

La scientifica torna alla scuola Agazzi (foto Valtriani)

Pisa, 5 dicembre 2016 - Per non dimenticare. Nelle ultime ore il quartiere ha salutato la sua piccola residente. Nella sua chiesa, quella dove tutti la ricordano per mano al parroco o alla mamma, la domenica a messa, l’Immacolata ai Passi, la cappellina è stata allestita per lei. Tutta bianca. Un bacio e una carezza. O una sola parola. «Ho pianto – uno dei racconti – mentre la sua mamma le leggeva la sua favola preferita». «Era tanto bellina», commentano quelle nonnine che stanno attorno a lei in preghiera. E che oggi, insieme a papà Domenico, professore di Lettere a Marina, e mamma Elisa, bibliotecaria universitaria, e ai nonni paterni e materni, ma anche a tutta la comunità (compresi i compagni della bimba, come desiderio dei genitori) per cui la famiglia si è sempre spesa tanto, daranno l’addio a Marianeve, soffocata da un maledetto pezzo di gommapiuma, come conferma l’autopsia: i funerali sono fissati alle 15. Per lei, saranno raccolti soldi da destinare a un progetto ancora da definire. Un lunedì di lutto. Anche la scuola, dove è accaduta la tragedia, la materna Agazzi, resterà chiusa per riprendere le lezioni domani con l’aiuto degli psicologi. Scuola dove sabato è tornata la polizia scientifica per fare nuovi rilievi.

E proprio sulle scuole il professor Franco Mosca, già direttore di Endocas aveva chiesto di intervenire lanciando un appello al dirigente scolastico provinciale Luigi Sebastiani. «Questa estate – risponde Sebastiani – avevamo stabilito con il professore di presentare ai dirigenti scolastici la possobilità di usufruire di corsi di formazione, offerti dall’Endocas, affinché docenti e collaboratori scolastici fossero in grado di affrontare le emergenze derivanti da ostruzione delle viee aree. E si era individuata l’occasione della presentazione di tale offerta formativa in sede di una conferenza di servizio con i dirigenti scolastici. Questo perché sono le singole scuole che decidono autonomamente su quali corsi attivare o meno e le loro modalità». La formazione. «Bisogna però dire – aggiunge – che il personale che ha a che fare specialmente con bambini è normalmente formato rispetto ai possibili comportamenti da tenersi in caso di situazioni di criticità di primo soccorso. Questo non toglie che le singole scuole possano o vogliano apprfondire certi temi o situazioni, quali l’uso di defibtollatori, la somministrazione di farmaci, i comportamenti di primo soccorso, l’attuazione di tecniche di manovre salvavita, ecc». Ogni corso arricchisce. «Tutto ciò non può che far bene alla scuola e da qui uno sprone in tal senso. Il personale della scuola sente la responsabilità che comporta l’aver a che fare coi bambini, è motivato, si forma, è preparato, non si tira indietro e questo a prescindere dall’ondata emotiva che è scaturita dalla tragedia di Marinave. Per questo, si ribadisce ancora la disponibiluità a presentare alle scuole di ogni ordine e grado, i corsi formativi di cui parla il professor Mosca, come altri di altro tipo che sono stati proposti in passato, ringraziando già da ora le professionalità del centro Endocas».