Video e filmati in super8 sull'Arno: ricordi privati che diventano pubblici

Le iniziative de "La Nazione'' e de "L'Acquario della Memoria" a cinquant'anni di distanza dall'alluvione

Il Ponte Solferino crollato

Il Ponte Solferino crollato

Pisa, martedi 18 ottobre 2016 -«Bobine e filmati d'epoca in formato super8, ma anche testimonianze e documenti: pisani date un'occhiata nelle cantine e garage e, se avete materiale relativo all'alluvione dell'Arno del '66, per favore mettetecelo a disposizione». E' un appello in piena regola quello che arriva dall'«Acquario della Memoria», l'associazione guidata dal regista Lorenzo Garzella e da tempo impegnata in progetti di «Memorysharing», ossia di ricostruzione convidisa dal basso di eventi della storia recente, pisana e non. Una richiesta che si unisce e aggiunge a quella lanciata da La Nazione nei giorni scorsi: fotografie ad alta risoluzione e in formato jpeg relative all'esondazione di cinquanta anni fa per il nostro giornale (da inviare all'indirizzo [email protected]), filmati riferiti allo stesso evento e altri documenti e testimonianze all'«Acquario della Memoria» (tel 328.4764592).

Motivo: «La Nazione», che comunque pubblicherà gli scatti più interessanti inviati dai lettori, sta allestendo una mostra fotografica dedicata all'alluvione del '66 che si aprirà venerdi 4 novembre, lo stesso giorno in cui il fiume ruppe gli argini e allagò il capoluogo, nell'auditorium “Attilio Monti” nella sede fiorentina del nostro quotidiano anche se l'esposizione sarà itinerante e nelle settimane successive sarà possibile visitarla anche a Pisa. Lunedi 13 novembre, cinquantesimo anniversario del crollo del Ponte Solferino (nella foto dei signori Francesco Bertani e Duilio Puntoni ndr), invece, «L'Acquario della Memoria», insieme all'amministrazione comunale, organizza il «cine-battello» sull'Arno: una “crociera” nella memoria di un evento che ha segnato la storia della città,con video d'epoca che dal battello saranno proiettati sui lungarni, realizzato anche grazie alla collaborazione dei pisani e a quella di Teche Rai e Cinecittà Luce e con il sostegno sostegno degli sponsor Toscana Film Commission, Toscana Energia e Saint Gobain.

Obiettivo: «Ricordare che cosa accadde in quei giorni difficili e anche far sapere ai più giovani che cosa è davvero successo quel 4 novembre '66 e subito dopo – spiegano i rappresentanti dell'«Acquario della Memoria» -: dal mancato allarme alle opere di difesa lasciate colpevolmente incompiute passando per la difficile ripresa dell'ecomomie nelle zone della provincia più danneggiate (Pontedera, Castelfranco di Sotto e Santa Croce sull'Arno) fino alla cicatrice mai rimarginata dei lungarni pisani privati del ponte Solferino, il più bello della città, crollato in Arno una settimana dopo il giorno dell'alluvione, e ricostruito anni dopo senza più le eleganti forme originarie. Senza dimenticare il danno subito da Lungarno Pacinotti, in gran parte crollato nel tratto tra Ponte di Mezzo e Piazza Carrara».