Sulle spiagge di Vecchiano tornano i Terranova per salvare vite

E' la squadra Glap, Gruppo di lavoro in acqua di Pisa: "I cani di questa razza sono i bagnini per eccellenza"

Il gruppo salvataggio di Vecchiano

Il gruppo salvataggio di Vecchiano

Vecchiano (Pisa), 5 luglio 2015 - E’ il simbolo del volontariato a quattro zampe. Il cane, contro ogni luogo comune, è davvero il migliore amico dell’uomo: è fedele e premuroso, ma soprattutto è una vera e propria ancora di salvezza in situazioni di pericolo. In acqua, poi, è il bagnino più efficiente che si possa sperare. Lo sa bene il «Gruppo di lavoro in acqua di Pisa» (Glap), che da sempre rende i cani protagonisti di lidi e spiagge. L’associazione è il primo ente ad aver impiegato i terranova nel soccorso marino e attualmente, dopo anni di operatività, continua la sua attività con un’instancabile squadra e ogni week-end è presente sul litorale di Vecchiano. Il suo più fervente promotore, Giorgio Seppia, oggi ci racconta la storia del Glap e il suo amore per gli eroi a quattro zampe.

Quando è nata l’associazione? «Svolgiamo questo servizio da oltre 30 anni. Tutto è iniziato grazie alla pubblica assistenza di Migliarino, che aveva già all’attivo una collaborazione con il comune di Vecchiano e che è stata il nostro trait d’union con l’amministrazione. Da lì abbiamo poi instaurato un rapporto diretto con il comune».

Qual è il vostro compito? «Sorvegliamo tutto il litorale a Marina di Vecchiano, dalla foce del Serchio fino a Torre del Lago. Concretamente diamo assistenza ai bagnanti e interveniamo in situazioni di pericolo con i nostri fidati collaboratori, i Terranova, che ci aiutano in ogni momento durante il servizio».

Come mai i Terranova? «Perché, tra gli animali, sono i bagnini per eccellenza. Hanno zampe forti e una struttura imponente. Riescono ad immergersi e hanno il pelo che non si bagna: sono i cani perfetti per il salvataggio in mare».

Quanti interventi avete compiuto in tanti anni di attività? «Numerosi. Sono state operazioni rischiose e non e sono fiero di affermare che abbiamo salvato tante vite. Molti nostri soccorsi hanno ottenuto dei riconoscimenti dalla Capitaneria di Porto e dal premio ‘Cane Eroe’. Zoe, Liquirizia e il mio Aris hanno strappato al pericolo tantissimi bambini e adulti».

Collaborate con altre associazioni? «Oltre alla Pubblica Assistenza di Migliarino, lavoriamo insieme alla Società nazionale salvamento di Pisa che forma i guardia-spiag- ge. È un vero e proprio coordinamento: loro preparano gli uomini, noi i cani. Insieme formiamo una squadra perfetta».

Sul piano istituzionale come siete inquadrati? «Siamo stati riconosciuti dalla Protezione Civile come associazione nel ’95. Il provvedimento è stato adottato direttamente dal ministero dell’interno. L’identificazione nazionale è avvenuta dopo un anno dall’alluvione in Piemonte, quando intervenimmo come prima unità cinofila in Italia durante una situazione di calamità».

Che rapporto esiste tra i volontari e i cani-bagnini? ​«Una complicità a 360 gradi. I cani non sono dell’associazione, ma degli operatori abilitati che vigilano sulle spiagge. Per noi è un onore prestare il legame che ci unisce al nostro cucciolo al servizio della comunità».

Michele Bulzomì