'Buco' all'Istituto di Fisiologia clinica del Cnr: "Voragine nel sistema dei controlli. Dove erano i revisori dei conti?"

L’ex ministro alla ricerca, Carrozza, si dice allibita per l’accaduto / "IO, DA BIDELLO A VERTICE DEL CNR" / L'EX RESPONSABILE DELL'UFFICIO ENTRATE E CONTRATTI E' IL PERSONAGGIO CHIAVE DELL'INCHIESTA / LA PROCURA INDAGA PER TRUFFA

San Cataldo, Area della Ricerca del CNR (foto Salvini)

San Cataldo, Area della Ricerca del CNR (foto Salvini)

Pisa, 22 febbraio 2015 - «SPERO che sia fatta al più presto chiarezza e pulizia. La strada migliore in questi casi è la trasparenza». Sconcertata e sorpresa. L’ex ministro all’Istruzione ed ex rettore della scuola superiore Sant’Anna, Maria Chiara Carrozza, s’interroga sul buco milionario al Cnr e su quanto è successo all’Istituto di Fisiologia clinica. «La politica non deve intralciare le indagini e occorre essere molto cauti. Ma la struttura amministrativa di un ente di ricerca deve essere adeguata al numero e alla qualità dei progetti. Bisogna che l’organizzazione si adegui». In sostanza si chiede: dov’erano «i revisori dei conti e i tanti organi preposti ai mille controlli di legge che io conosco bene perché ho operato a vari ruoli nel settore?, Bisognerà verificare le responsabilità, a vario titolo, di chi doveva controllare». E il profondo dispiacere per il fatto che «l’onorabilità di un ente di ricerca che rappresenta l’eccellenza per i suoi risultati scientifici venga minacciata da questi eventi. Conosco di persona tanti ricercatori che operano all’Ifc: fanno bene e per l’Italia. Ho collaborato con molti di loro e sono dispiaciuta perché meritano un trattamento migliore».

RICERCATORI che sono «feriti». E col fiato sospeso in attesa di capire quale strada prenderà il Cnr. Massima attenzione, ora alle uscite. «Anche le spese correnti, adesso, rappresentano un problema», si sfogano alcuni dei 115 che operano all’Ifc. La situazione, infatti, «è molto critica, ma c’è l’impegno dell’ente - sia a livello locale, ma soprattutto centrale - a proteggere le persone e le attività di ricerca». Nessuna certezza, quindi, nell’immediato, ma un obiettivo comune. «Modi e tempi, però, non sono conosciuti».

ANCHE Federico Gelli, deputato e responsabile nazionale sanità del Pd, chiede trasparenza. «Presenterò subito un’interrogazione al ministro dell’Istruzione Stefania Giannini per capire come sia stata possibile una falla così enorme nel sistema di sicurezza che ha permesso ad una persona che si è presentata anni fa al Cnr come bidello (Marco Borbotti, ndr), di manovrare tani soldi in un istituto fra i più eccellenti del nostro Paese mettendolo a rischio? È una notizia che lascia perplessi e sbigottiti. Mi auguro che in breve tempo emergano dall’inchiesta le responsabilità e si proceda per mettere in atto un sistema di controllo all’altezza dell’istituto pisano».