Battini-Lami-Lenzi: la ''triplice alleanza'' per salvare il Pisa

Il patron della Geu esalta il presidente: ''Pisa deve essere onorata di essere guidata da lui''. E quello di Biancoforno tira le orecchie alla tifoseria: ''Non è andandogli sempre contro che si convince quacuno a restare''.

Nella foto: al centro il presidente Battini affiancato da Lami a destra e Lenzi a sinistra

Nella foto: al centro il presidente Battini affiancato da Lami a destra e Lenzi a sinistra

Pisa, 4 luglio 2015 - Ci ha provato a tenersi tutto dentro, lasciando meno spazio possiible alle emozioni. Ma alla fine non ce l'ha proprio fatta:. «Li ringrazio, per le bellissime parole che hanno speso nei miei confronti e per l’affetto e la vicinanza concreta che mi hanno dimostrato in questi giorni difficili: se ho ritrovato l’entusiasmo per andare avanti è soprattutto per la amicizia e il sostegno di queste persone» ha detto con un filo di voce il presidente Carlo Battini, visibilmente emozionato guardando verso le persone che gli sedevano a fianco: il patron della Biancoforno Luca Lami e quello della Geu Impianti Enrico Lenzi. I due sponsor principali del club nerazzurro e le persone che più hanno aiutato il presidente nella corsa contro il tempo per riuscire ad iscrivere il Pisa ai nastri di partenza della prossima Lega Pro, tentativo riuscito a metà visto che, ad oggi, manca ancora la fideiussione bancaria da 400mila euro, requisito necessario per l’iscrizione.  Sembra quasi una sorta di «triplice alleanza» quello che unisce i tre imprenditori, almeno a giudicare dalle parole pronunciate al «Biancoforno Camp» in occasione della presentazione del settore giovanile targato Biancoforno e del nuovo Fornacette sostenuto dalla Geu Impianti e neopromosso in prima categoria. «Pisa – ha detto Lenzi – deve essere onorata di avere al vertice della principale squadra di calcio cittadina, grande imprenditore e persona dalla straordinaria sensibilità». «I tifosi pisani – li ha esortati Lami – devono stare vicino alla squadra perché è proprio nei momenti di difficoltà che si deve rimanere uniti e far sentire tutto l’affetto a un presidente come Carlo Battini. Lui – ha aggiunto – un piccolo sbaglio l’ha commesso ed è quello di non esser stato capace di farsi conoscere dalla città, ma anche la tifoseria deve riflettere sugli errori compiuti perché non si incoraggia un presidente andandogli sempre contro e la contestazione, che è assolutamente legittima, non può sfociare nella violenza come accaduto in occasione dell’episodio del bus dopo il derby di Lucca. Altrimenti poi se ne pagano le conseguenze: oggi, ad esempio, ci sono giocatori che preferiscono andare altrove piuttosto che venire qui».