Terme, i revisori dei conti avevano espresso dubbi sul piano industriale relativo alle Leopoldine già nel 2012

Cristiano Berti (Movimento Cinque Stelle) ha sollevato il problema durante l'incontro con il nuovo amministratore unico Brogioni

Carlo Brogioni, amministratore unico delle Terme

Carlo Brogioni, amministratore unico delle Terme

Montecatini 19 maggio 2015 - «I revisori dei conti della società Terme di Montecatini, nel 2012, all’interno della valutazione relativa all’attività dell’anno precedente, in relazione al piano industriale del 2008, hanno espresso forti perplessità su questo documento, legato all’attività dell’azienda. Mi piacerebbe sapere come sono stati spesi i 19,9 milioni, allora già erogati dalle banche, non solo per la piscina alle Leopoldine, ma anche per altri interventi mai avviati come quelli per le Terme Regina e Tettuccio». Cristiano Berti, consigliere del movimento Cinque Stelle, ha posto questa domanda, ieri mattina, a Carlo Brogioni, da poche settimane amministratore unico della società di viale Verdi.

 

Un quesito che rivela perplessità assai forti sul progetto Leopoldine a un anno dal fermo cantiere, non ancora ripreso nel 2015. «Ho letto le relazioni dei sindaci revisori – ha risposto il commercialista fiorentino – e cercherò di acquisire e valutare altre informazioni, ma non vorrei disperdere energie in attività fini a se stesse. Dovremo stabilire delle priorità, visto il tempo a disposizione».  «Cercherò di avere ulteriori informazioni – ha proseguito – ma non vorrei disperdere energie in attività fini a se stesse. Dovremo darci delle priorità». Secondo Brogioni, «è un po’prematuro iniziare ora a fare valutazioni sull’attività dell’azienda.

 

Qualcuno ha valutato in modo eccessivo le mie dichiarazioni durante l’incontro con il presidente della Regione Enrico Rossi, sui costi da ridurre e gli introiti da aumentare. La priorità non può essere la riduzione dei costi della società, diversi dei quali sono fissi. Diciamo le cose come stanno: nono sono il mago Silvan, ma un tecnico, non certo un politico, e ho assunto questo incarico per farmi pubblicità. Non nascondo di avere anche un po’paura per la sfida che devo affrontare». L’incontro della commissione consiliare per il controllo delle società partecipate è stato caratterizzato anche da una polemica per l’assenza dell’avvocato Rossano Parlanti, responsabile dell’ufficio legale del Comune e componenten del tavolo tecnico sul futuro dell’azienda di viale Verdi, in rappresentanza dell’amministrazione, insieme al segretario comunale Aniello Striano e all’avvocato Franco Arizzi.

 

«L’avevo convocata da alcuni giorni – ha detto Silvia Motroni, presidente dell’organismo di controllo – ma soltanto questa mattina, pochi minuti prima dell’assemblea, mi è stato detto che non poteva partecipare per impegni di lavoro. Francamente, trovo spiacevole situazioni del genere. Poteva avvisarci anche prima, visto che è stata convocata per tempo». Al termine della seduta, comunque, il consigliere di minoranza ha fatto scrivere dagli uffici a Parlanti, Arizzi e Striano per sapere, quando, alla fine del mese, potranno presentarsi davanti alla commissione per parlare dell’attività del tavolo tecnico. Il sindaco Beppe Bellandi e il suo vice Ennio Rucco, comunque, hanno illustrato all’organismo di controllo le attività degli esperti, svolte nei 2-3 incontri tenuti finora.

 

«La giunta regionale – hanno detto – ha emesso, nell’ambito dell’ordinaria amministrazione prevista in questo periodo, una delibera di sperimentazione per la cura di pazienti affetti da spondilartrite alla nostre Terme, riducendo i costi legati ai medicinali. Stanno nascendo le prime ipotesi di scissione non proporazionale, dal punto di vista immobiliare, dell’azienda, con la Regione che diventerà titolare di gran parte della proprietà. Proseguono intanto gli incontri con il pool di banche guidato da Bnl per allungare la durata del mutuo delle Leopoldine».