Montecatini Alto, i ladri assaltano la chiesa di Santa Maria a Ripa

Portate via le offerte custodite in un mobiletto, danneggiato dai malviventi

I ladri hanno rubato le offerte

I ladri hanno rubato le offerte

Montecatini 28 aprile 2016 - Furto alla chiesa di Santa Maria a Ripa a Montecatini Alto. La chiesa è adiacente al monastero e sono state proprio le suore, ieri mattina presto, a scoprire con sgomento e dispiacere che un uomo si era introdotto nel luogo sacro ed aveva rubato le offerte da un mobiletto, che è stato trovato gravemente danneggiato - o intenzionalmente o accidentalmente perché sfuggito dalle mani del ladro -, fracassato dall’impatto con le scale esterne alla chiesa. «E’ stato possibile ricostruire tutta la dinamica del fatto grazie alla videosorveglianza», spiega suor Sofia Pacini, superiora delle monache benedettine del monastero di Santa Maria a Ripa.

«Questo increscioso episodio – continua – è avvenuto alle 15 e 7 minuti di martedì pomeriggio, come dimostrano le riprese della videosorveglianza, ma mi sono resa conto di quello che era successo soltanto la mattina successiva. Infatti, di solito, chiudevo il portone della chiesa nel pomeriggio inoltrato, che ora, con dispiacere, dovrò lasciare sempre chiuso. Martedì, quando ho chiuso, dall’interno, non ho visto il mobiletto rotto, che era sulle scale esterne. Quindi ho scoperto tutto solo la mattina dopo. Abbiamo visionato le riprese della videosorveglianza: si vede un uomo a volto scoperto che si avvicina alla statua della Madonna e cerca di portare via un candelabro. Poi, forse per il peso dell’oggetto sacro, non ce l’ha fatta a portarlo via e lo ha lasciato lì. Si è diretto quindi verso il mobiletto delle offerte e lo ha preso uscendo dalla chiesa. Poi, una volta all’esterno, si può presumere o che il mobiletto sia caduto sulle scale, sfuggendo alla sua presa o che l’abbia rotto per prendere soldi. Non lo so, so soltanto che noi suore siamo sgomente per l’accaduto. Non l’ho ancora raccontato alle suore più anziane per non turbarle. Intanto abbiamo chiamato i carabinieri e consegnato loro le videoriprese».