Raddoppio, da Roma arriva un no

Nencini: "Impossibili le modifiche del progetto a Pieve"

L'incontro nello studio del viceministro Nencini

L'incontro nello studio del viceministro Nencini

Pieve a Nievole, 27 maggio 2016 - Quelle modifiche alla viabilità non s’hanno da fare. Arriva da Roma il secco no alle proposte di Pieve a Nievole, avanzate anche in base alle richieste formulate dal comitato dei cittadini. «Il viceministro a Infrastrutture e Trasporti Riccardo Nencini – riporta il comunicato della sua portavoce – ha ricevuto i parlamentari del Pd, Edoardo Fanucci e Caterina Bini, il sindaco Gilda Diolaiuti e l’assessore Lisa Bettarini per esaminare l’impatto sulla viabilità del raddoppio ferroviario che interessa di Pieve a Nevole, il primo lotto da Pistoia a Montecatini. Si è preso atto che il progetto ferroviario non può subìre alcuna modifica, perché i lavori di realizzazione sono stati appaltati già lo scorso anno. Qualsiasi modifica ad appalto in corso avrebbe provocato un ritardo pesantissimo per la realizzazione del raddoppio ferroviario. Occorre lavorare perché le opere compensative e l’iniziativa che la Regione sta assumendo per il trasferimento delle strade provinciali e regionali ad Anas tengano conto del riordino del sistema viario nel complesso. Peraltro il progetto di realizzazione delle rotonde all’uscita del casello autostradale è all’esame della Conferenza dei Servizi. È stato assicurato l’impegno a monitorare il proseguimento dello sviluppo dell’opera da parte di viceministro, parlamentari e Comune». 

Viaggio romano quindi in pratica senza esito, se considerato dal punto di vista del comitato cittadino. Tutto deciso e partita chiusa. Da questa trasferta emergono però due altre considerazioni. La prima è quella del riaffacciarsi, dopo tempo immemore, delle rotonde al casello autostradale, annunciate da decenni e mai iniziate. Ora sappiamo che «il progetto è all’esame della conferenza dei servizi». Siamo quindi ancora alle valutazioni e di questo passo serviranno altri anni solo per avere un responso. Di lavori non si parla minimamente. 
 
Il secondo punto – impossibilità a «qualsiasi modifica ad appalto in corso» – riguarda indirettamente anche Montecatini. Se l’impresa appaltatrice porterà la nuova linea a raso fino a Montecatini, come si potranno poi realizzare i binari sopraelevati da piazza Italia verso Lucca? Si porteranno a una quota di cinque metri con una rampa stile montagne russe prima del vicinissimo passaggio a livello di via Tripoli? Di solito i treni salgono di quota con pendenze molto basse e per avere la sopraelevata in città, a logica, questa dovrebbe iniziare già nel tratto di Pieve. Insomma anche il comitato di Montecatini comincia a preoccuparsi...