Terme, lunga attesa per il piano industriale

Doveva essere approvato il 31 agosto con il bilancio 2015

Enrico Rossi (a sinistra) con Giuseppe Bellandi

Enrico Rossi (a sinistra) con Giuseppe Bellandi

Montecatini 20 settembre 2016 -  Doveva essere approvato mercoledì 31 agosto, insieme al bilancio 2015 delle Terme. Ma il piano industriale della società, a oggi, non ha ancora ricevuto il via libera da parte della proprietà, Comune e Regione. E pensare che proprio quest’ultima, titolare della maggioranza delle azioni, con il 67%, aveva insistito tanto per rimandare alla fine di agosto la votazione del documento finanziario relativo all’attività dello scorso anno, considerando la doppia approvazione essenziale. Il piano industriale, però, non è ancora stato portato ufficialmente all’assemblea dei soci, mentre, in base a una recente delibera approvata dalla Regione il via libera per i bilanci delle partecipate doveva avvenire insieme a un questo tipo di atto.

Ieri, i sindacati pensavano di trovarsi davanti a un documento certo, ma si sono dovuti accontentare di anticipazioni varie. La Regione punta in modo particolare all’avvio della revisione del contratto integrativo dei circa 60 dipendenti delle Terme. In assenza di un piano industriale concreto, con azioni mirate all’aumento di fatturato, però, i sindacati non intendono concedere niente alla proprietà. Il governatore Enrico Rossi, però, potrebbe irrigidirsi più di quanto avvenuto nell’ultimo anno e mezzo nei confronti della città. Ma cosa conterebbe il tanto atteso piano industriale delle Terme, la cui presentazione era stata prospettata a novembre 2015?

In base alle anticipazioni fatte a fine agosto dal sindaco Giuseppe Bellandi, il documento dovrebbe contenere varie ipotesi relative alla stipula di nuove convenzioni con il servizio sanitario nazionale. Un aspetto, come sottolineato più volte, che merita senza dubbio un approfondimento, in rapporto anche alla revisione della spesa pubblica e alle tempestività dei rimborsi alle aziende, non sempre così puntuali. Resta poi la strategicità del progetto Leopoldine, ma con quali finanziamenti? I cinque milioni in arrivo dal Cipe per consentire al Comune l’acquisto della Palazzina Regia saranno in gran parte utilizzati per la spesa corrente. L’unica soluzione per salvare le Terme, ormai, sembra rappresentata da una rapida privatizzaz