Terme, arriva il finanziamento del Cipe

La Gazzetta Ufficiale pubblica il via libera al provvedimento

La Palazzina Regia diventerà un museo delle acque

La Palazzina Regia diventerà un museo delle acque

Montecatini 20 gennaio 2017 - Il finanziamento da 5 milioni di euro in arrivo dal Comitato interministeriale per l’economia (Cipe) al Comune, da destinare all’acquisto della Palazzina Regia delle Terme, è adesso ufficiale. L’amministrazione trasformerà l’edificio in un museo dedicato alle acque della città e alla loro storia, mentre l’azienda potrà sanare vari debiti urgenti e provvedere ad alcuni tra gli interventi dei quali necessita il Tettuccio. La Gazzetta Ufficiale ha appena pubblicato il provvedimento emesso il 10 agosto , che ha da poco ottenuto il via libera da parte della Corte dei Conti, come previsto dalla normativa.

 

I soldi sono stati ottenuti grazie all’impegno del parlamentare Edoardo Fanucci (Pd), ex vicesindaco e assessore al bilancio del Comune di Montecatini. Oltre al deputato montecatinese, anche vari esponenti del precedente esecutivo, guidato da Matteo Renzi, hanno creduto in questo progetto a sostegno delle Terme. La possibile realizzazione di un museo dedicato alle acque all’interno della Palazzina Regia, nei mesi scorsi, ha generato anche commenti polemici, da persone poco convinte dell’utilità e delle eventuali ricadute per Montecatini da un progetto del genere.

 

Il consiglio regionale, intanto, ha respinto la mozione presentata dal Movimento Cinque Stelle sul mantenimento in mano pubblica delle Terme. L’esponente grillino Gabriele Bianchi, vicepresidente della commissione affari istituzionali e primo firmatario dell’atto, attacca il consigliere democratico Marco Niccolai.  «Con questo voto – afferma – abbiamo finalmente fatto chiarezza: il Pd ritiene le Terme non strategiche sia per la Regione che, soprattutto, per il Comune. Niccolai, forse per il poco tempo lasciato dal suo doppio incarico, ha tentato di salvare la decisione puntando sul Decreto Madia.

 

Per il Pd le Terme di Montecatini non hanno nulla di strategico per il Comune al pari di quanto non lo abbiano per la Regione. Usano i beni comuni per scopi e metodi clientelari, indebitandoli per poi sperare di trovare privati amici o qualche avventuriero straniero a cui regalare l’opportunità di rilancio o sbolognare la patata bollente». Niccolai ha subito replicato alle dichiarazioni dei Cinque Stelle.

 

«Voglio tranquillizzare subito Bianchi – ha detto l’esponente democratico – le acque termali rientrano nel patrimonio indisponibile dello stato e la legge conferisce ai Comuni di rilascio delle concessioni. E’quindi giuridicamente impossibile che la proprietà dell’acqua termale venga privatizzata. In quanto alla proposta di far acquisire all’amministrazione di Montecatini il 100% delle quote della società, si tratta di una cosa irrealizzabile, visto che il recente decreto stabilisce che le partecipazioni in attività termali non rientrano tra quelle strategiche, né per i Comuni, né per le Regioni.  Occorre adesso che i due soci formalizzino un’intesa sui tempi e le modalità di cessione delle partecipazioni».