Massacrato di botte per il Rolex

Indagini serrate della polizia per individuare i responsabili dell'aggressione in via Merlini

La polizia indaga sull'aggressione di via Merlini

La polizia indaga sull'aggressione di via Merlini

Montecatini 3 novembre 2017 - E' stato massacrato di botte per strappargli via il Rolex dal polso. L’aggressore, o più di uno, ancora non è chiaro, forse, aveva adocchiato Roberto Bollero, 18 anni, durante la serata trascorsa al locale Dadamaino, nella notte tra martedì e mercoledì, a Montecatini. La rapina sembra quindi essere il movente principale di questo feroce crimine. Con un istinto da vero predatore, nonostante la confusione, l’autore del crimine è riuscito a riconoscere il prezioso orologio. Roberto, ignaro di tutto, era in compagnia di un amico di Buggiano, dal quale si è separato a fine serata per raggiungere la sua abitazione, in via Merlini, a poche centinaia di metri dal locale. 

 

La feroce aggressione deve essere avvenuta all’imbocco della strada dove, secondo la ricostruzione degli inquirenti, il giovane è rimasto a terra per almeno un’ora, a un centinaio di metri da casa. Roberto ha riportato la frattura di uno zigomo, un forte trauma cranico, ferite a un occhio e alla bocca, escoriazioni in varie parti del corpo e un’amnesia che, per il momento, non gli consente di ricordare nulla di quei tragici momenti. Il ragazzo, coperto da una maschera di sangue, è stato ritrovato da due fidanzatini che lo hanno soccorso e accompagnato a casa. Da qui, poi, è stato ricoverato all’ospedale di Pescia. Il fatto è stato denunciato mercoledì al commissariato di Montecatini, diretto dal vicequestore Mara Ferasin

 

Gli agenti della polizia, anche se molti di loro vantano una lunga esperienza nella lotta al crimine, sono rimasti davvero turbati dalla vicenda. Roberto, per alcuni, potrebbe essere un figlio, mentre altri, un po’più grandi di lui, avrebbero l’età giusta per essere i suoi fratelli maggiori. La parola d’ordine, in questa difficile indagine, è quella di non trascurare nemmeno un particolare. L’aspetto in apparenza più secondario, infatti, potrebbe consentire di catturare gli autori della terribile aggressione. Le persone incontrate durante la serata, le parole scambiate con qualcuno o anche un piccolo gesto: niente deve sfuggire alla valutazione degli investigatori. 

 

Le riprese effettuate dal sistema di videosorveglianza all’interno del Dadamaino, quindi, potrebbero offrire un quadro decisivo. Anche le telecamere della rete pubblica, di cui l’amministrazione di Montecatini è dotata da circa vent’anni, potrebbero aver preso le immagini dell’aggressore lungo la strada. Gli agenti del vicequestore Ferasin, intanto, non mollano e continuano la loro ricerca, valutando anche le eventuali testimonianze di alcuni dei presenti al Dadamaino.