Dieci anni per l'aggressione su treno a tre ragazzi

Dura condanna per la gang

Dura pena per gli aggressori sui treni

Dura pena per gli aggressori sui treni

Montecatini 30 maggio 2015 - Oltre dieci anni di carcere. Questa la pena complessiva per i giovani autori di un’aggressione a scopo di rapina sul treno ai danni di tre ragazzi. Per quella vicenda i carabinieri avevano fermata una banda composta da sei elementi, tre maggiorenni e tre minorenni, tutti residenti in provincia di Lucca. Ora per i tre più grandi sono arrivate le condanne. Adam Chahyd e Mustapha Erraji, entrambi 19 anni, di Bagni di Lucca, di origine marocchina come gli altri componenti della gang, sono comparsi davanti al Gup del tribunale di Pistoia, Roberto Tredici per essere processati con il rito abbreviato.

 

Tutti e due sono stati condannati alla pena di tre anni e otto mesi di reclusione, 1.400 euro di multa e l’interdizione dai pubblici uffici per 5 anni. Oussama Tahrani, 23 anni, di Lucca, invece ha scelto di essere processato con il rito ordinario davanti al Tribunale collegiale. Per lui la condanna è stata di 3 anni di reclusione e 800 euro di multa. I tre si sono difesi dicendo di voler chiedere solo un prestito al ragazzo, e scaricando l'aggressione sui tre più piccoli. Una tesi che non ha però convinto i giudici.  La prima vittima dell’aggressione era stato un minorenne montecatinese, promessa del calcio nella Lucchese, che stava tornando a casa dalla città delle Mura dopo l’allenamento. Il ragazzo si trovava da solo in uno scompartimento su un treno della linea Lucca-Firenze. Era il 2 gennaio di quest’anno.

 

La banda una volta individuato lo aveva accerchiato e il giovane, preso a schiaffi e spintoni, era stato costretto a consegnare i soldi che aveva in tasca. Erano seguite le minacce: «Sappiamo che prendi il treno per venire ad allenarti a Lucca. Non dire niente, perchè sappiamo dove trovarti». Alla stazione di Montecatini «Centro» erano saliti sul treno anche il fratello e un amico. Anche loro erano stati aggrediti e rapinati. Il primo ragazzo però nel frattempo, con grande sangue freddo era riuscito a divincolarsi e a raggiungere il convoglio del capotreno a cui aveva chiesto aiuto.

 

Da lì era stato poi diramato l’allarme. Così alla successiva fermata di Montecatini «Centrale» i sei marocchini della banda trovarono ad attenderli i carabinieri. Ci furono anche momenti di tensione, perchè nel frattempo alla stazione erano arrivati anche i genitori dei ragazzi aggrediti. Fra l’altro dopo questo episodio al baby calciatore venne «prescritto» come protezione di viaggiare, durante il tragitto tra Montecatini e Lucca, sul convoglio del macchinista in modo da evitare ritorsioni.