La pazza gioia di Virzì al Tettuccio

L'abbraccio del regista alle comparse del Centro Asl

Paolo Virzì durante le riprese del film

Paolo Virzì durante le riprese del film

Montecatini Terme, 22 maggio 2016 - "Il titolo La pazza gioia si riferisce a quel momento di euforia a cui tutti gli esseri umani hanno diritto, in quel confine sottile tra la gioia ed il dolore che accompagna le nostre vite e si sublima in un istante di folle felicità. Il film dà il messaggio che tutte le vite hanno questo potenziale e che si deve combattere ogni stigma, ogni discriminazione ed esclusione". Paolo Virzì spiega con queste parole il titolo della sua opera che è un viaggio sotto forma di commedia nella realtà della salute mentale. Il regista livornese è stato il grande protagonista della giornata di ieri. Prima è stato al centro diurno di salute mentale di Buggiano, quindi al cinema Imperiale, dove, prima della proiezione del film, ha ricevuto una targa ricordo dal sindaco Giuseppe Bellandi.

«Non un documentario – sottolinea – ma delle storie, delle persone; perché di persone si parla e non di diagnosi e cartelle cliniche».Virzì ha incontrato sei delle interpreti del suo film al «Mah Boh» di Buggiano, che dell’inclusione sociale ha fatto da sempre e da anni il suo tratto distintivo con lo psichiatra Vito D’Anza, direttore dell’unità funzionale salute mentale della Valdinievole. Le sei donne interpreti hanno fatto un percorso personale che si è arricchito con l’esperienza del film che definiscono impegnativa, a tratti persino faticosa, ma bella, emozionante, intensa ed indimenticabile. Ieri, Virzì ha potuto incontrare le sue interpreti nel giardino del ‘Mah Boh’ salutandole con un lungo abbraccio. «Se dovessi descrivere una mia pazza gioia – ha affermato il regista – potrei parlare della giornata di oggi. Adoro anche il nome di questo luogo: ‘Mah Boh’: guai a coloro che non hanno dubbi». Ad accoglierlo anche Daniele Bettarini ex sindaco di Buggiano che ha sempre seguito con grande attenzione il «Mah Boh», l’assessore regionale Federica Fratoni, il vicesindaco di Buggiano Valerio Pellegrini, il sindaco di Montecatini Giuseppe Bellandi.

«Un giorno – racconta Vito D’Anza – mi ha telefonato Paolo Virzì ed io quasi non riuscivo a credere che fosse veramente lui. Mi ha detto che aveva intenzione di realizzare un’opera sul mondo della salute mentale. Ci siamo conosciuti, ho letto anche il copione. Poi mi ha detto che avrebbe voluto fare il casting con persone che avessero fatto un percorso personale per conferire autenticità, verità ed è riuscito, con il casting, a far lavorare con contratto, retribuzione e l’opportunità di apprendere come si interpreta un film sei donne del nostro territorio. Ha realizzato un’opera straordinaria intessuta di quella leggerezza di cui parlava Italo Calvino che non è sottrazione di pieno, ma capacità di restituire significati profondi con una grazia particolare».