Claudia Bienaimé: «Ripensare il sociale. Troppe famiglie in povertà»

La candidata a sindaco per Carrara bene comune rilascia stoccate all'amministrazione

Claudia Bienaime

Claudia Bienaime

Carrara, 8 aprile 2017 - “Nel nostro Comune – affermato Claudia Bienaimé candidata a sindaco - registriamo sempre più casi di persone, e soprattutto famiglie, in una grave situazione di indigenza che non riescono a uscire dalla situazione di povertà. Ciò che infatti rende preoccupante la situazione è proprio la mancanza di miglioramento e lo sprofondare in situazioni sempre più gravi che degenerano in dipendenza da sostanze, alcool e ludopatia, oltre alla scarsa scolarizzazione di bambini e ragazzi. Una situazione che deve interrogarci non solo come amministrazione, ma anche come terzo settore e società civile, poiché solo lavorando in maniera sinergica riusciremo a definire delle progettualità che sollevino le persone dalla loro condizione, invece di condannarle a un misero, seppur necessario, contributo sociale.” In questi giorni, nella nuova sede del comitato elettorale in Piazza Alberica, abbiamo avviato una tavolo dedicato alle politiche sociali: tanti e qualificati i contributi che arrivano e stanno arrivando, ma soprattutto tante sono state le richieste da parte della cittadinanza. Le più pressanti sono l’esigenza di trasparenza nell’erogazione dei servizi, il bisogno di accoglienza per situazioni caratterizzate da complessità e criticità nelle relazioni famigliari, tra genitori e figlie, tra adolescenti, in una società sempre più adultocentrica".

“Dal confronto - prosegue - è emersa con chiarezza l’esigenza di avviare politiche comprensoriali che non si traducano in una semplice spartizione di quote sanitarie, ma che affrontino le tematiche con progetti non sporadici e limitati nel tempo, ma di lungo respiro, traiettorie lungimiranti che sappiano dare dignità alle persone anche in condizione di povertà estrema”. “In questi anni – ha continuato Claudia Bienaimé - molte associazioni e numerosi comitati di cittadini ci hanno indicato la prospettiva: il progetto degli orti sociali, in grado di fornire un azione di sostegno al reddito ma anche di recuperare forme di socialità; il last minute market (naufragato per non aver ricevuto il dovuto sostegno) per la raccolta e la distribuzione di viveri alle famiglie direttamente a casa, attività che viene ancora portata avanti tra mille difficoltà; per non parlare della necessaria riapertura dei centri di socializzazione, come la ludoteca ad Avenza, che forniva un valido aiuto di supporto a relazioni genitoriali difficili in spazi anche idonei agli incontri protetti, ora relegati in stanze squallide; il centro Saffi che, viste le barriere architettoniche presenti, non doveva essere aperto, perché inaccessibile non solo alle disabilità motorie, ma anche a quelle sensoriali. Di queste, che affliggono parte dei nostri concittadini, non si è affatto tenuto conto in fase di progettazione. La nostra campagna - conclude Bienaimé - sarà incentrata sulla costruzione di politiche sociali all’insegna della trasparenza, dell’accessibilità, dell’inclusività e dell’accoglienza”.