Ore di terrore in un’azienda agricola. «Scampati dalla furia delle fiamme»

Il fuoco ha distrutto il tetto della «CapraCampa» a Licciana

L’intervento dei vigili del fuoco all’azienda agricola dove si è sviluppato l’incendio (foto Pasquali)

L’intervento dei vigili del fuoco all’azienda agricola dove si è sviluppato l’incendio (foto Pasquali)

Licciana Nardi (Massa Carrara), 28 marzo 2017 - Il fumo denso oscurava la luce del sole. Il vento poi non faceva altro che alimentare le fiamme. Paura ieri mattina per un grosso incendio all’azienda agricola e caseificio CapraCampa in località Braia, nel comune di Licciana. Le fiamme si sono sprigionate intorno alle dieci, originate probabilmente dal comignolo e si sono subito sparse sul tetto dell’abitazione, alimentate dal forte vento. Immediato l’intervento dei vigili del fuco del distaccamento di Aulla e dal comando di Massa: le squadre si sono trovate alle prese con fiamme molto alte, che hanno interessato tutto il tetto, in legno. Non ne volevano sapere di spegnarsi. A dare l’allarme Giovanna Zurlo, compagna di Massimo Gnocchi, titolare dell’azienda agricola, molto conosciuta in tutta la Lunigiana, per la produzione di formaggi caprini. Si trova in quella struttura dal 2010.

Anche Giovanna Zurlo è molto conosciuta, proprietaria di un agriturismo nel comune di Fivizzano, è presidente dell’Associazione operatori turistici lunigianesi, gruppo molto attivo sul nostro territorio. Si è accorta che qualcosa non andava dopo aver sentito dei rumori, ma non pensava si trattasse di un incendio. «Ero in casa – ha raccontato – e ho sentito dei rumori provenire dal tetto. Non riuscivo a capire cosa fosse, ma ho pensato si trattasse del vento. Poi sono salita al piano superiore, vedevo del fumo, ma non credevo provenisse da casa nostra».

Invece il fumo proveniva proprio dal tetto che è andato completamente distrutto. Tanta anche la paura. «Sono scesa in strada appena ho visto il fumo – ha aggiunto una vicina – mi dispiace molto per quello che è successo». A quanto apre le fiamme si sarebbero sprigionate dalla canna fumaria, forse a causa del vento. Ma l’esatta dinamica dei fatti è ancora al vaglio delle indagini da parte dei vigili del fuoco. Appena Giovanna Zurlo è salita e ha visto il fumo, ha chiamato i vigili del fuoco che si sono precipitati per cercare di spegnere l’incendio. Non è stato facile e la mobilitazione è stata grande, perché le fiamme erano dure a morire. «Al piano superiore della struttura non c’era nulla – ha aggiunto Zurlo – mentre i piani centrali sono quelli abitati. A piano terra poi c’è il caseificio e di lato la stalla dove vivono le capre». Le fiamme si sono concentrate solo sul tetto, ma al momento è difficile quantificare l’entità del danno.