Gesam distrutto da Ragusa

Basket nazionale femminile (A1). Troppo divario tecnico tra i due roster

Gesam

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Lucca, 28 ottobre 2014 - «Un'intera montagna di ricordi non uguaglierà mai una piccola speranza». Visto che Gesam gioca con la maglia speciale, celebrativa dei comics, iniziamo il pezzo con una citazione da uno dei più famosi personaggi dei fumetti: Snoopy. Perché occorre davvero dimenticare il Gesam degli anni passati per coltivare una piccola speranzella con il Gesam di oggi. La sconfitta casalinga di ieri con Ragusa, 45 a 72, aggiunta a quella con Schio ed alla sudata vittoria, sempre in casa, con Battipaglia, danno un nome a quella speranzella: zona play-off, ovvero le prime otto posizioni in classifica. Il primo tempino con Ragusa vede un Gesam inerme, schierato a zona per non subire troppi mismatch, sprofondare in un inguardabile -16, 2-18, dopo 7’53”, in un periodo senza storia.

Diamanti urla e sbraita come non mai, tiene sedute Milic e Komplet, vede Pedersen faticare contro gli «armadi quattro stagioni» Walker e Pierson, ma ha buone cose da Crippa e Templari con Gesam che tocca il -9, 16-25, dopo 3’33”. Nadalin e Gorini scavano ancora il solco ed al riposo è -14. Al rientro sul parquet Ragusa riprende a suonare il suo spartito, con Walker, Nadalin e Pierson che toccano già la doppia cifra. Gesam segna la miseria di 6 punti in 10’ con Reggiani, Milic e Crippa e non ha niente da una Pedersen su cui si alternano staffette, raddoppi ed aiuti. Il «Palatagliate» assiste mesto. Il – 28 con il quale si riprende per il quarto tempino è lo specchio del gap tecnico esitente tra queste due squadre. Nel calvario degli ultimi 10’, una bomba da almeno otto metri di Galbiati segna il -32, sul 38 a 70, psicologicamente devastante. Si gioca per le statistiche con la deludente Milic rispolverata per dar fiato a Pedersen che aggiusta un po’ il suo score offensivo ed Alice Richter a far vedere la grinta di cui è dotata. Il «Palatagliate» assiste silenzioso alla debacle ma, alla fine, un applauso alle ragazze non lo nega.