Massacrò il padre nel sonno a colpi di casco: condannato a 14 anni

Il raptus del giovane, 20 anni, sarebbe stato riconducibile al rancore che provava per il padre, ritenuto colpevole di aver maltrattato la madre e una sorella

L'ingresso della casa a Saltocchio e il 20enne Andrea Gambino

L'ingresso della casa a Saltocchio e il 20enne Andrea Gambino

Lucca, 22 ottobre 2016 - E’ stato condannato a 14 anni Andrea Gambino, il ventenne di Saltocchio che nell’agosto del 2015 massacrò nel sonno a colpi di casco il padre Giuseppe di 67 anni. Per lui il pm titolare del fascicolo Lucia Rugani aveva chiesto 11 anni, ma nel corso del processo il giudice per l’udienza preliminare Riccardo Nerucci ha deciso per una pena di 14 anni. Gli sono state concesse le attenuanti generiche. Si tratta di una pena che in realtà poteva però anche essere più pesante nei confronti del giovane. Gambino, dopo il processo di ieri mattina in tribunale a Lucca, è stato riaccompagnato in carcere al San Giorgio. Si tratta chiaramente di una sentenza di primo grado: pare che ci sia una famiglia che sarebbe disponibile a prendere in casa il giovane, in futuro, probabilmente quella della sorella.

Lo sconto di pena per il ventenne di Saltocchio, almeno in parte, è l’esito della decisione di scegliere il rito abbreviato. Gambino si è presentato davanti al Gup per rispondere di omicidio volontario aggravato da futili motivi. L’episodio, come detto, risale all’agosto del 2015. Al tempo, secondo quello che raccontò lo stesso ragazzo, il raptus sarebbe stato riconducibile al feroce rancore che il giovane provava per il padre, ritenuto colpevole di aver maltrattato la madre Rossana e una sorella - Rosalia -, entrambe morte per gravi malattie poco tempo prima. Un delitto tremendo, quello del 17 agosto. Secondo la ricostruzione effettuata dagli inquirenti, Gambino, al ritorno da una serata con amici, sorprese il padre Giuseppe nel sonno nell’abitazione di via della Grotta 451 a Saltocchio e lo aggredì subito, cercando di strozzarlo. Non riuscendo però nell’intento, afferrò il casco integrale da motociclista e lo colpì ripetutamente alla testa, causandogli gravissime lesioni: un’emorragia cerebrale e un vasto ematoma sottodurale.

Un trauma cranico encefalico che lo ridusse subito in coma. Giuseppe Gambino fu trasferito d’urgenza all’ospedale di Cisanello, ma morì dopo un’agonia di venti giorni. L’uomo, 67 anni, pensionato dell’ex Italzinc di Ponte a Moriano, non riprese mai conoscenza. Il figlio uscì di casa per sbarazzarsi del casco, poi tornò nell’abitazione e, contattando il 118, inscenò una rapina da parte di sconosciuti. Ma la sua versione non fu creduta e ben presto infatti ammise le sue responsabilità. I carabinieri lo arrestarono il giorno stesso per tentato omicidio. Il legale del giovane, l’avvocato Francesco Virgone del Foro di Pisa ha annunciato comunque che farà appello.