Virzì: "Spiazzo tutti e vado in America"

Il regista livornese: "Sì, mi arrivano offerte per film d'azione ad alto budget. Ci sto pensando..."

Paolo Virzì

Paolo Virzì

Roma, 18 luglio 2014 -  L'anno d'oro del Capitale umano del regista livornese Paolo Virzi' non e' finito. E non solo per l'uscita il 3 dicembre in tante sale francesi. I numeri, non bisogna essere amanti delle statistiche per esserne impressionati - 21 premi vinti, tra cui 7 David di Donatello, 7 Nastri d'argento, il Golden Globe e il Tribeca alla migliore attrice, 6 milioni e mezzo d'incasso in sala, venduto in 35 paesi - fanno del social-thriller ambientato nel nord est il candidato naturale per l'Italia alla nomination per il miglior film straniero. Lecito sognare anche un bis esaltante, l'anno dopo La grande bellezza di Paolo Sorrentino. E' presto per dirlo, la candidatura italiana designata dalla commissione di selezionev istituita dall'Anica su invito dell'Academy, sara' per fine settembre.

Virzi', che stasera aggiunge un ulteriore premio (Ischia Global Fest e a consegnarlo e' la teen star Selena Gomez) al lungo elenco, superstiziosamente non commenta ma la speranza, come e' giusto sia per l'autore di un film baciato dal successo in sala in Italia e tra i critici e con 20 anni di onorata carriera, e' palese. "La cinquina dei David di quest'anno era fenomenale e non succede sempre, tutti ottimi film. Il cinema italiano e' in grande fermento e non c'e' che rallegrarsi, quel che serve e' un vero libero mercato, una competizione sana che faccia scendere tutti nell'arena", dice all'ANSA il regista 50enne che impiego' 3 anni a convincere i produttori a realizzare Il capitale umano ricevendo il no secco di Medusa ("quelli di Milano perche' a Roma invece avrebbero voluto"). Incrociando le dita per la candidatura, un percorso a stelle e strisce almeno nell'immediato sta tentando molto il livornese Virzi', arrivato con moglie (Micaela Ramazzotti) e i piccoletti Anna e Jacopo al Regina Isabella dove si svolge il festival.

 "Mi arrivano dagli Usa copioni che mai avrei pensato mi potessero arrivare - racconta - non script indipendenti ma dagli studios e mi cercano per film d'azione ad alto budget. Mi hanno spiegato che e' molto cool affidare questi blockbuster a registi di cinema d'autore, come Sam Mendes per 007 o Ang Lee per Hulk. Mica male se accettassi un Marvel? Amazing! Pero' non so se avro' coraggio, ci sto pensando su". E' certo pero' che il rapporto con lo scrittore Stephen Hamidon, autore del romanzo da cui ha tratto, riadattandolo al nostro nord Italia, il film, e' diventato un'amicizia e una collaborazione. "Stiamo tentando di fare una cosa insieme. Lui e' un grande autore. Io quando ho letto il suo libro sono rimasto folgorato. Ho pensato 'e' una storia italiana, la nostra societa' contemporanea'. Per questo ho voluto fare il film a tutti i costi, anche quando tanti storcevano la bocca su un 'noir lombardo' e quando alle Giornate Professionali del Cinema un anno fa per la prima volta l'ho fatto vedere al pubblico piu' tosto da conquistare e piu' decisivo, quello degli esercenti, ricevendo un applauso infinito mi sono commosso, ho capito che ce l'avevo fatta, che ero riuscito a raccontare un certa Italia, il mistero, l'angoscia, l'infelicita' di questi nostri anni di crisi e di un mondo che a Milano come a Wall Street gioca a scommettere sulle sconfitte ("avete scommesso sulla rovina del paese e avete vinto", e' una frase cult del film). E tutto utilizzando un genere, il thriller, che e' uno schema narrativo inconsueto per un box office che sembra solo orientato sulle commedie. Invece il pubblico e' piu' avanti di quel che si pensa e ci ha premiati".

Archiviata la "faticaccia esaltante del festival di Torino" per il quale e' rimasto consulente, Virzi' loda la formula "non penitenziale" di Ischia Global che fa incontrare il regista della Prima cosa bella con Selena Gomez, 'fuck Justin' scherza confessando di essersi documentato su Google sulla ragazza di Bieber dopo aver visto la ressa di fan che assediano da giorni l'hotel. Formula feconda di incontri e che fa vedere il suo film con Fabrizio Bentivoglio, Valeria Bruni Tedeschi, Valeria Golino e Fabrizio Gifuni in anteprima a quei produttori Usa, come Mark Canton e Avi Lerner, che potrebbero diventare suoi supporter in patria. E il prossimo film? "Con gli anni anziche' diminuire l'ansia da prestazione peggiora, le aspettative dopo questo bel successo crescono pari al mio livello di gastrite con conseguenze pesanti e impennata - ecco che l'humour livornese fa capolino - di consumo di normix e maalox. Insomma non so, forse li spiazzo e vado in America".