Lucchini, gli scatti ultimo scoglio da superare. I sindacati: "Martedì troveremo l'accordo"

La priorità è il futuro di oltre duemila lavoratori delle Acciaierie / SENZA ACCORDO TUTTI IN CASSA INTEGRAZIONE / LUCCHINI, INCONTRI PER L'INGRESSO DI CEVITAL A GIUGNO / CEVITAL PRESENTA I DETTAGLI DEL PIANO / LUCCHINI: ACCORDO FIRMATO NELLA NOTTE, SARANNO RIASSUNTI TUTTI I LAVORATORI

Lucchini (Foto archivio)

Lucchini (Foto archivio)

Piombino, 24 maggio 2015 - Resta l’ultimo scoglio da superare. Si tratta del recupero degli scatti, un elemento non di poco conto per il reddito dei lavoratori come ha spiegato Ilaria Landi della segreteria della Uilm: «Si tratta di 3-400 euro, come si può ben capire sarebbe importante avere uno stipendio più ricco anche per far ripartire i consumi nel territorio». Ma, come ha rilevato la stessa Ilaria Landi, a questo punto è fondamentale «chiudere la trattativa sindacale con Cevital e portare a casa il risultato». Martedì a Roma si profila quindi l’incontro più importante per tutta la vicenda della crisi Lucchini. La firma dell’accordo sindacali sulla contrattazione di secondo livello è l’ultimo traguardo da tagliare per arrivare al passaggio definitivo di Lucchini a Cevital e poter tradurre in realtà il passaggio di tutti i 2160 lavoratori nella nuova società Aferpi (Acciaierie e ferriere di Piombino).

L’alternativa è, dal primo giugno, la cassa integrazione a zero ore per tutti i dipendenti, come ha annunciato il commissario Piero Nardi. La priorità, come viene fatto rilevare da più parti, è il mantenimento di tutti i posti di lavoro e la possibilità di ripresa delle Acciaierie. I sindacati, però cercano di ottenbere tutto questo alle migliori condizioni per i lavoratori che in questi anni hanno sopportato decurtazioni agli stipendi per la crisi aziendale e il ricorso agli ammortizzatori sociali. Cevital da parte sua ha ceduto in parte sugli organici (da 1860 iniziali si è saliti a 2160) e non vuole impegnarsi troppo sulla parte economica in attesa di capire su come potrà andare l’azienda sul mercato.

«L’accordo martedì va trovato la priorità è tutelare il futuro di più di duemila lavoratori»: ne è convinto il segretario Fiom Luciano Gabrielli, ma c’è il timore che l’ala più oltranzista del sindacato di Landini, a livello nazionale stia tirando un po’ troppo la corda. «Abbiamo sempre lavorato insieme per il bene degli operai e della città – commenta Fausto Fagioli segretario Fim – arriveremo all’accordo. Piombino ha reagito alla crisi con grande dignità, fermezza e proposte concrete. Piombino è un esempio per tutti: sindacato, istituzioni e anche le associazioni di categoria come Confindustria, ognuno nei rispettivi ruoli, ci siamo impegnati per trovare soluzioni. E ora non sbaglieremo l’ultimo passaggio».