A Palazzo Comunale Il giorno della memoria con Roberto Olla e Sami Modiano

La conferenza con il giornalista Rai, alla presenza del sopravvissuto ai campi di sterminio chiudeva le iniziative organizzate a Livorno per non dimenticare la tragedia della Shoah

Un momento della  partecipata conferenza di domenica a Palazzo Civico

Un momento della partecipata conferenza di domenica a Palazzo Civico

Livorno, 29 febbraio 2016 – Domenica Roberto Olla, giornalista RAI ha tenuto una conferenza sulla Shoah nella Sala Cerimonie di Palazzo Comunale. L’evento era il penultimo degli appuntamenti per il Giorno della Memoria 2016 organizzate dal Comune di Livorno. È stata introdotta la conferenza dall’assessore alla Cultura Serafino Fasulo ed era presente in sala anche il sopravvissuto ai campi di sterminio Sami Modiano, uno degli ultimi testimoni della Shoah. Oltre a tenere una conferenza con proiezioni video, il giornalista di Rai 1 ha presentato il suo libro “La ragazza che sognava il cioccolato” in cui si narrano le esistenze di alcuni sopravvissuti ai campi di concentramento. Roberto Olla – Algherese, è scrittore e giornalista del TG1, caporedattore responsabile della Rubrica TG1 Storia e della Rubrica TG1 dialogo. La sua carriera inizia nel 1978 quando vince il concorso per la RAI e si specializza nella realizzazione di documentari. Autore di diversi libri ha ricevuto il premio Flaiano nel 2002, Premio internazionale di letteratura Il Molinello 2001, Premio Saint Vincent 1997, Premio Ilaria Alpi. Numerosi documentari da lui realizzati e famosi sono gli Speciali del TG1 dedicati alla Shoah e alle Foibe. Sami Modiano - Originario di Rodi, deportato ad Auschwitz nel 1944, insieme alla sua famiglia della quale è rimasto l’unico superstite, deve la sua salvezza perché prima di entrare nella camera a gas, all’arrivo di un trasporto di patate, un ufficiale delle SS ebbe bisogno di mano d’opera per scaricarlo. Nel campo strinse amicizia con un altro giovane deportato italiano Piero Terracina, di due anni più grande di lui. Nel 1945, quando i sovietici liberarono il campo i tedeschi presero i superstiti e da Birkenau camminarono verso Auschwitz. Durante la marcia Modiano si accasciò a terra senza forze, abbandonando le speranze, ma fu sollevato da due sconosciuti compagni di sventura che lo portarono a destinazione, lasciandolo su un cumulo di cadaveri per mimetizzarlo. Al suo risveglio, ormai salvo vide una casa in lontananza e vi entrò e trovò altri superstiti del campo fra i quali Primo Levi e l’amico Piero Terracina. Il giorno dopo arrivarono i sovietici ed era il 27 gennaio 1945. Dei 776 bambini ebrei italiani di età inferiore ai quattordici anni che furono deportati ad Auschwitz, Sami Modiano è fra i soli 25 sopravvissuti. Dell’intera Comunità ebraica di Rodi rimanevano solo 31 uomini e 120 donne.